La FIA è sotto i riflettori per qualcosa che avrebbe del clamoroso: in Messico ci sarebbe stato un conflitto d'interessi a favore della McLaren.
Tra i commissari impiegati nello scorso weekend di gara, infatti, c'era Tim Mayer; figlio del co-fondatore del team di Woking, Teddy.
Appena tale informazione è trapelata tra gli appassionati, il mondo dei social si è scatenato, gridando al "complotto" verso le due penalità di 10 secondi ricevute da Max Verstappen in gara; entrambe per azioni scorrette nei confronti di Lando Norris.
Lo stesso Jos Verstappen, padre del campione del mondo in carica, ha dichiarato che "Max non piace ad alcuni giudici".
Con l'espressione "alcuni giudici", si riferiva proprio a Tim Mayer? E il pilota Red Bull "non gli piace" in quanto avversario della McLaren? Probabilmente non lo sapremo mai, eppure una cosa è certa: uno scandalo di questo tipo è l'ultima cosa di cui la FIA ha bisogno.
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