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25/11/2024 18:50:00

Red Bull senza ala da basso carico a Las Vegas, la scelta sfuggita a Marko


Articolo di Marco Sassara
Ne sono successe di cose durante il GP di Las Vegas. Tra i problemi che piloti e team hanno dovuto affrontare tra graining, il basso grip, le temperature quasi da piumino invernale e la gara che ha coronato Verstappen campione del mondo per la...

Ne sono successe di cose durante il GP di Las Vegas. Tra i problemi che piloti e team hanno dovuto affrontare tra graining, il basso grip, le temperature quasi da piumino invernale e la gara che ha coronato Verstappen campione del mondo per la quarta volta consecutiva, c’è stata una dichiarazione, fatta al venerdì da Helmut Marko, che ha fatto discutere all’interno del paddock. Parole nemmeno tanto apprezzate perfino dalla Red Bull.

Facciamo uno, due e tre passi indietro. Ci troviamo al giovedì notte (venerdì mattina in Italia) e le prove libere sono terminate. Verstappen e Perez sono in fondo al gruppo, con il ritmo che non è assolutamente a livello degli avversari. Almeno per quanto riguarda la qualifica.

Helmut Marko è contrariato. Nonostante si sia detto in lungo e in largo che la tanto chiacchierata ala da basso carico McLaren (capace di lavorare come una sorta di mini-DRS), bocciata e bannata dalla FIA dopo l’Azerbaijan, sia stata utilizzata solo tre volte dal team papaya, viene sempre più o meno ritirata fuori a caso. La McLaren, che è stata colta in fallo, per poter correre su un circuito come quello di Las Vegas ha dovuto disegnare nuovamente una nuova specifica che rispondesse al volere della Federazione. E questo è un dato di fatto.

L'episodio

Il Dr Marko, ha praticamente commentato la carenza di performance del proprio team al venerdì, attribuendo la colpa all’ala posteriore. Mentre gli altri aveveno studiato una soluzione specifica per le alte velocità, la Red Bull, a detta dell’austriaco, ancora non era riuscita a portare un suo esemplare quest’anno.

Una dichiarazione questa, che secondo quanto riportava ‘Sky’ nel corso del weekend, avrebbe fatto storcere il naso anche a qualche esponente del team di Milton Keynes. Questo perché Il superconsulente si dev’esser perso un passaggio importante. La Red Bull non ha un’ala posteriore studiata appositamente per le piste da basso carico, non l’ha mai studiata e di certo non l’avrebbe portata a Las Vegas, a tre gare dalla conclusione della stagione.

La scelta Red Bull

A causa degli incidenti avuti specialmente da Perez (si stima che quanto avvenuto a Monaco, Baku, i due più grandi, Silverstone e Budapest siano costati sui 4,5 milioni in totale), i tecnici di Milton Keynes abbiano deciso di abbandonare lo sviluppo sulle ali posteriori. Per i circuiti da basso carico ha dunque scelto di mettere in atto una soluzione di compromesso. Ovvero prendere l’ala da medio carico e scaricare opportunamente il profilo mediante dei tagli, così da ridurne il più possibile il drag.

Dettagli che potrebbero sfuggire quando non si è più abituati a guardare ciò che accade in un box diverso da quello di Verstappen.

Foto copertina: Red Bull; Foto interna: X, McLaren

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