Lo avevamo ammesso con grande onestà, gli uomini della Ferrari: il GP del Qatar non sarebbe stato favorevole alla SF-24. La Rossa infatti sarebbe stata costretta a correre in difesa per limitare i danni in classifica costruttori dalla McLaren che, invece, a Losail trovava una pista affine alle caratteristiche della MCL38. Come da aspettative, la Ferrari ha vissuto le sessioni Sprint e la qualifica rispettando le previsioni, restando però con l'amaro in bocca dopo una sessione di FP1 in cui erano emersi riscontri incoraggianti. Con il passare delle sessioni, poi, il livello della SF-24 raggiungendo però quello dei primi (la McLaren), a causa di una vettura nervosa. Una condizione che i tecnici del Cavallino non avevano potuto sistemare prima della tagliola del parc fermè prima delle qualifiche per la gara, in cui la SF-24 ha proseguito a non perfomare come sperato, finendo dietro a McLaren, Mercedes e Red Bull.
Anche in gara, almeno fino al caos finale, la situazione pareva invariata, tutt'altro che ottimale per la volata per il titolo costruttori con la McLaren che, al contrario, si stava rivelando più in palla del Cavallino e capace di ampliare il proprio margine. Ma i giri finali di Losail, complice l'ottimo restart di Leclerc dopo l'ultima Safety Car e la dura penalità subita da Norris per non aver rallentato con bandiera gialla, hanno permesso alla Rossa di ribaltare il quadro e chiudere in seconda posizione con Charles Leclerc e in sesta con Carlos Sainz: una classifica che ha permesso di ridurre il gap dai rivali papaya e rimandare ogni discorso relativo ai costruttori all'ultima gara di Abu Dhabi.
Una gara positiva soprattutto grazie al podio di Leclerc che, di fatto, si è messo alle spalle la McLaren superstite di Piastri e ha portato al suo team punti pensanti. Il tutto, va detto, dopo una gran gara, chiusa con un podio maturato in condizioni tutt'altro che ottimali per il monegasco, costretto a disputare i 57 giri del GP in condizioni estreme, dati gli sforzi in gioco e le temperature del Qatar. Condizioni estreme dettate dell'impossibilità per Charles di poter bere dal primo all'ultimo giro di gara a causa di un problema al drink sistem della sua Ferrari, fuori uso ancor prima per la rottura (nel giro di uscita box) della cannuccia che dalla "borraccia" va fino al casco del pilota. Un elemento che Leclerc avrebbe voluto sostituire ma che, purtroppo per lui, non è stato possibile a causa dei tempi ristretti, come si è appreso dalle comunicazioni radio tra lui e il suo ingegnere di pista, Bryan Bozzi, prima del via.
LECLERC: "Abbiamo tempo per cambiare la balaclava?. Qualcosa si è rotto e non posso bere".
BRYAN BOZZI: "Allora Charles, non abbiamo
tempo prima del via, quindi devi mantenere le cose così e gestire la situazione".
LECLERC: "Okay. Ma questo è un sistema
di merda. Dobbiamo lavorarci sopra".
BRYAN BOZZI: "Ok".
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Foto copertina www.ferrari.com