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21/03/2025 14:25:00

Lewis, il pennello di Giotto


Articolo di Paolo Marcacci
La Ferrari è migliorata ma il problema del bilanciamento resta, detto ciò, senza esagerare con gli entusiasmi, come si spiega la pole della Ferrari numero 44 per la Sprint race?

La Ferrari è migliorata ma, come illustrato in dettaglio su questo sito, il problema del bilanciamento resta, pur contenuto dal grip sull'asfalto nuovo di zecca di Shangai. 
Detto ciò, senza esagerare con gli entusiasmi, come si spiega la pole della Ferrari numero 44 per la Sprint race? 

Guardate come Hamilton ha percorso la prima parte del tracciato e interpretato - perché di interpretazione personale si tratta, quando è il pilota a ottenere l'exploit - i punti di corda delle varie curve: laddove tutti gli altri hanno forzato la chiusura delle traiettorie, lui ha scelto una percorrenza più ampia. Autolesionista, visto che in quel frangente si accumulano centesimi in più? No, lungimirante, in senso letterale: guarda oltre la curva perché poi la monoposto è già lanciata per la traiettoria successiva. 
Ecco spiegato in poche righe il concetto di valore aggiunto. Ecco perché ingaggiare Hamilton non è stata una mera operazione pubblicitaria, anche se poi pure in quell'aspetto i vantaggi si possono già contabilizzare con facilità: perché tra tanti bravi pittori, la differenza la faceva Giotto, nella sua epoca; come disse il Vasari, era "pittore, scultore et architetto", la stessa molteplicità che riesce ad avere Hamilton quando è in sintonia con le altre componenti del team. 

Foto copertina www.ferrari.com

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