Lewis Hamilton è stato il più veloce nelle qualifiche Sprint del Gran Premio di Cina, guadagnandosi così la pole position per la corsa di 100 km in programma domani.
Al suo fianco, per la prima volta dall'estate del 2023, scatterà Max Verstappen, autore di un altro dei suoi capolavori.
La seconda fila sarà invece composta da due dei più delusi di giornata, ovvero Oscar Piastri e Charles Leclerc. Seguiranno poi in ordine Russell, Norris ed Antonelli.
Il tempo che è valso al sette volte campione del mondo la sua prima (Sprint) pole in Ferrari l'abbiamo visto tutti, ma come è riuscito ad ottenerlo? Dove esattamente ha fatto la differenza? Vediamolo insieme alla telemetria.
A cominciare dal confronto con Verstappen, "lontano" appena 18 millesimi dal britannico, analizziamo il grafico della track dominance (dominio sul circuito), che mostra le zone in cui una monoposto è più veloce dell'altra.
Notiamo subito un trend: la Red Bull numero 1 è più rapida nei tratti a bassa velocità, sia in percorrenza (curva 3 e 11) che in trazione (in uscita dalla 6, dalla 9 e dalla 12), come evidenziato dai cerchi bianchi in sovraimpressione.
La RB21 sorprende, inoltre, per un importante effetto DRS, che porta la sua velocità massima al livello di quella della Ferrari.
Complessivamente, Verstappen è stato fantastico già ad ottenere la prima fila, figuriamoci a sfiorare la pole. Chi è stato altrettanto fantastico, però, è Lewis Hamilton, specialmente se si guarda al confronto interno con il suo compagno di squadra.
Come notiamo dal grafico sottostante (in particolare nei cerchi verdi in sovraimpressione), l'inglese ha un approccio all'acceleratore diverso rispetto a Leclerc: in curva 1 e 2 Lewis è più fluido, così come alla 6. Cosa hanno in comune queste curve? Sono tutte a bassa velocità, e sono esattamente quelle in cui la SF-25 ha faticato maggiormente anche in prova.
Nel tratto veloce del settore centrale, infatti, l'atteggiamento di base più aggressivo del monegasco paga, ma non abbastanza per recuperare i 2 decimi di vantaggio ottenuti dal sette volte campione del mondo nella prima parte del giro; che infatti tali restano al traguardo.
Insomma, guardando i grafici è evidente che Hamilton sia riuscito a superare le difficoltà della monoposto nel lento con una guida pulita e volta a massimizzare la trazione.
Se si guarda alla McLaren, però, sono ancora più evidenti le caratteristiche della Rossa: competitiva nelle curve veloci (cerchi verdi in sovraimpressione), complicata da gestire nel lento (cerchi bianchi).
Eppure, una cosa è certa: rispetto all'Australia il passo in avanti c'è stato eccome, il che è sicuramente incoraggiante.
Il risultato della qualifica Sprint dimostra che la Ferrari è la vettura più performante del Circus? No, perché sia Norris che Piastri potevano estrarre un tempo più rapido dalla monoposto a loro disposizione.
La grande differenza con Melbourne, però, è che il Cavallino stavolta era vicino e pronto ad approfittarne. Adesso gli ingegneri - ed i Tifosi - attendono ulteriori risposte, a cominciare dalla Sprint di domani.
Non ci resta che attendere per scoprire se la prima posizione di Lewis Hamilton è stata solo un'illusione oppure l'inizio di un Mondiale diverso.
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