C'è un aspetto importante che emerge dai risultati della Ferrari negli ultimi GP, che però è passato in sordina. In Cina, Leclerc e Hamilton sono partiti rispettivamente in sesta e quinta posizione per terminare semplicemente invertiti, invece in Giappone il monegasco quarto è partito e quarto è arrivato, mentre il britannico ha solo superato Hadjar per passare dall'ottava alla settima piazza. Certo, da un lato questa sembra davvero una "Formula qualifica", come la ha definita Vasseur, e anche molti altri piloti non riescono a fare dei sorpassi, ma il cruccio del team di Maranello è che i piloti provano assetti e strategie diverse, ma nulla sembra cambiare.
Basta vedere proprio a Shanghai, quando Hamilton ha fatto due soste mentre Leclerc una sola, eppure sono arrivati appaiati. O ancora di più a Suzuka, dove esplicitamente il campione inglese ha detto di avere un altro set up rispetto al compagno di squadra, ed è persino partito con le gomme dure anzichè con le gomme medie; un rischio giusto da prendere, che suona tanto come un tentativo disperato di giocare ogni carta possibile. Ma neanche questo è andato a favore del sette volte iridato, che ha penato "per colpa" di Antonelli. Sembra così che nessuna soluzione possa funzionare su questa SF-25, che comunque si configuri non si può tirare fuori nulla di più da quello che può dare al momento.
Sembra ormai inevitabile che i due lati del garage prenderanno strade diverse, visto che ognuno ha le proprie esigenze. Forse si troverà qualcosa che funzioni cercando tra le configurazioni più disparate, e si calmeranno anche gli animi nel box; come riferito dal Corriere dello Sport, Leclerc avrebbe sbottato "Basta, vado per la mia strada" contro i suoi ingegneri dopo il GP del Giappone. Poco male, fino a che resterà l'obiettivo comune.
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