La stagione 2026 segnerà l’ingresso in Formula 1 di un nuovo regolamento tecnico che riguarderà power unit, telaio e aerodinamica. Sono tanti i temi sul banco delle discussioni, ma in McLaren sembrano preoccuparsi soprattutto di un aspetto: il motore.
Può sembrare anche piuttosto strano a primo impatto. In fin dei conti la McLaren non costruisce propulsori in casa. Li compra e se li prende dalla Mercedes. A logica, dovrebbe preoccuparsi più degli altri aspetti, ma forse invece è proprio per questo che apparentemente, almeno in termini di regolamenti, non le interessano. Sà che sarà il team ad occuprsi di telaio ed aerodinamica, mentre la power unit resta un elemento fatto da una parte hardware e una software che le verranno affidate in gestione e sulle quali non potrà intervenire a proprio piacimento.
Di conseguenza, l’essere a conoscenza di un importante e crescente malcontento circa la natura ancora molto incentrata sull’ibrido delle prossime motorizzazioni, preoccupa non poco il team principal della McLaren. I costruttori impegnati nel mondiale di F1, stanno spingendo per ritornare ad utilizzare solamente la parte endotermica, riproponendo lo schema V10 (si è parlato tanto anche di V12) aspirato che sta facendo sognare i tifosi di tutte le età.
Hanno spinto talmente tanto da scatenare una riunione quasi classificata come d’emergenza in Bahrain per decidere se fosse il caso di modificare il regolamento 2026, oppure attendere un anno come da programma per definire meglio la strada da seguire. Alla fine è prevalso il buonsenso. Il 2026 è davvero troppo vicino per attuare delle modifiche radicali.
Il rischio di commettere dei passi falsi è elevatissimo e visti i tempi necessari alla FIA e alle squadre per trovare un accordo è meglio mantenere le cose così come sono. Aver raggiunto quantomeno un’intesa comune dovrebbe permettere a tutti di tirare un sospiro di sollievo e concentrarsi totalmente sui progetti che vedremo in pista il prossimo anno.
A quanto pare però, l’impegno preso dai costruttori non basta ad Andrea Stella, il quale gradirebbe forse ulteriori rassicurazioni: “Vorrei fare un appello al senso di responsabilità di tutte le parti interessate. Il 2026 non è ancora iniziato e già stiamo parlando d’altro. Dobbiamo tutelare l’interesse dello sport. Non vorrei che si possa compromettere la bontà di un regolamento altresì efficace. Forse ci potrà essere la necessità di apportare degli aggiustamenti, fare una messa a punto, ma siamo qui per questo. Definiamo la sfida tecnica e lavoriamo tutti insieme alla ricerca di soluzioni. Credo che potremmo avere un buon prodotto nel 2026. Dobbiamo fare in modo che lo sia”, conclude il team principal McLaren secondo quanto riporta ‘Crash.net’.
I motori V10 alimentati da un combustibile sostenibile fanno gola, piacciono molto ai costruttori, ai fan e sicuramente anche al mercato dell’auto. Il timore di Stella è chiaro, qualcuno potrebbe mettere al primo posto i propri interessi, anziché quelli della F1. D’altronde, perché mai dovrebbe accadere una cosa simile?
Foto: McLaren
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