Il GP del Bahrain ha rispettato le attese. Ci aspettavamo una gara completamente imprevedibile sotto al profilo strategico e così è stato. La maggior parte dei piloti ha optato per le due soste, però c’è stata una grande varianza. La Soft, come da previsioni, è stata ampiamente utilizzata. Più o meno da tutti, fatta eccezione solo per pochi team, che come la Ferrari hanno scelto di andare su una strategia M-M-H che ha dunque escluso la C3 dalle opzioni.
Prima di iniziare a commentare facciamo dunque un veloce riepilogo. Tutti i piloti all’interno della top-10, tolte le due Ferrari, decidono di scattare su Soft usate. Gli altri nelle retrovie ad usare la C3 ne adotteranno un set nuovo. Su Media nuova troviamo Leclerc, Hamilton, Alonso, Lawson, Bortoleto e Sainz. Carlos è l’unico a non terminare la gara a seguito di un contatto con Tsunoda (mettiamo le mani avanti dicendo che l’analisi che stiamo per fare non tiene conto delle sanzioni post gara emesse dalla FIA).
Tutti su due soste, tranne Antonelli che ne fa tre. Errore della Mercedes nella circostanza che opta per la S-M-S-S. Tante tattiche diverse abbiamo detto. Piastri vince adottando una strategia S-M-M, sfruttando come tutti il regime di Safety Car (subentrata al giro 32) per effettuare l’ultima sosta. Medesima linea per il compagno Norris e Hulkenberg (che poi verrà squalificato per lo spessore dello skid giudicato non conforme).

Russell chiude secondo tra le due McLaren mediante strategia S-M-S, eseguita anche da Tsunoda (capace di ottenere i suoi primi punti). Abbiamo poi le due Ferrari su M-M-H che chiudono vicine al podio. Con loro anche Alonso della stessa idea. Bortoleto chiude ultimo su M-H-M. Bearman va a punti con S-H-S.
Il resto del gruppo utilizza tutte e tre le mescole messe a disposizione dalla Pirelli. Verstappen fa S-H-M, strategia che segue anche Albon. S-M-H è la tattica che va per la maggiore. La Safety Car subentra a 26 giri dal termine, per cui in molti decidono di andare sul sicuro montando la Hard per il tratto finale. Su questo piano abbiamo Gasly e Ocon che raccolgono buoni punti, Hadjar, Doohan e Stroll. Concludiamo con Lawson che fa M-H-S.
Il pilota italiano alla guida della W16 numero 12 deve accontentarsi di un misero 11° posto ad un passo dalla zona punti. Purtroppo Kimi non solo è stato sfortunato con i tempi d’ingresso della Safety Car, ma è stato condizionato anche da un errore della Mercedes. Quando subentra la SC, Antonelli si era fermato 5 giri prima per montare gomma Soft. Una sosta alla quale sarebbe comunque seguita probabilmente un’altra dal momento che avrebbe dovuto compiere 30 giri con quelle mescole se non fosse subentrata la vettura di sicurezza.
L’italiano era stato costantemente in lotta all’interno della top-10, ma una volta sopraggiunto il regime di Safety Car la Mercedes decide di richiamarlo ai box per metterlo sulla stessa strategia degli altri. Ci attendevamo anche un cambio di mescola e invece la casa di Stoccarda decide di montare ancora gomme soft sia a Russell che ad Antonelli. La strategia funziona alla grande con George e anche con Kimi, ma a questo punto ci si chiede, perché fermare nuovamente Kimi? Avrebbe potuto terminare la gara con il set montato in precedenza. Se lo avesse fatto, probabilmente sarebbe finito quantomeno in zona punti. Al massimo avrebbe dovuto fare più attenzione in termini di gestione. A prescindere dal risultato, Kimi sta continuando a fare bene. Non deve lasciarsi distrarre dalla classifica quest’anno.
Al contrario, il muretto della casa di Stoccarda è stato perfetto con George. Decisamente più fortunato con le tempistiche dettate dalla Safety Car. Montare la Soft nel finale è stato un piccolo azzardo che ha ripagato.

Dopo la vittoria ottenuta in Giappone ci si attendeva di più da Max e invece in Bahrain il weekend è completamente da dimenticare. La vettura non è al livello dei rivali e il box commette errori su errori. La scelta di montare tutte e tre le tipologie di mescola sarebbe potuta essere anche buona, le chiamate sono giuste, ma i meccanici non sono per nulla in forma. Pit stop lenti ed errori non a livello della Red Bull tra i meccanici addetti alle soste. Le inefficienze colpiscono sia Max che Yuki.
Oscar non sbaglia un colpo e non lo fa nemmeno il muretto che mette i piloti nelle condizioni migliori su S-M-M. Piastri dimostra un grande sangue freddo e non mette mai a rischio la prima posizione. Norris invece recupera bene al via, ha uno scatto davvero ottimo, peccato che si posiziona male in griglia e riceve 5’’ di penalità che dovrà poi recuperare nuovamente in pista. Ripreso Leclerc comincia a fare qualche errorino di troppo durante i tentativi di attacco che gli fanno perdere terreno e compromettono sicuramente la gestione delle gomme. Lando, per sua stessa ammissione, non è stato troppo lucido questo weekend, vedremo quanto lo sarà a Jeddah ora che Piastri sta riuscendo a mettergli un po’ di fiato sul collo (solamente 3 punti dividono i due in classifica piloti).
La casa di Maranello fa il massimo, lo dice anche Charles al termine della gara, ma “Non è abbastanza” per permettere ai piloti di salire sul podio. Il monegasco afferma davanti ai microfoni di ‘Sky’ che sia lui che Hamilton hanno deciso di evitare le Soft perché avrebbero avuto troppo degrado e di non usare troppo la Hard perché si trovavano meglio sulla Media.
La Ferrari è dunque dovuta scendere ad un compromesso che l’ha messa in quarta e quinta posizione. Il bottino non è male. Dopo la McLaren è il team che ha ottenuto più punti. Bisogna costruire da qui e andare avanti. Arrivare a lottare e battere costantemente la MCL36 non è realisticamente possibile, ma bisogna insistere. La Rossa deve guardare a Mercedes e Red Bull. Se sarà capace di migliorare qualche decimo potrebbe anche pensare di puntare al secondo posto costruttori.
Foto copertina: Ferrari; foto interna: X, Pirelli
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