La Ferrari avanza a piccoli passi. Secondo le informazioni raccolte da noi di Formula1.it, la Scuderia del Cavallino non è ancora certa di portare uno degli sviluppi più importanti dell’anno proprio in Spagna, luogo interessato dalla nuova Direttiva Tecnica, voluta dalla FIA, per ridurre la flessione delle ali anteriori. Probabilmente ci sarà un lieve adeguamento, ma poi si potrebbe anche decidere di raccogliere i dati, vedere il reale impatto, derivante dal cambiamento, per andare sostanzialmente, tra tante virgolette, sul sicuro.
A Maranello potrebbero non aver fretta per diverse ragioni. Dopo le prime due gare dell’anno in Australia e in Cina, si diceva a gran voce che sarebbero dovuti arrivare degli aggiornamenti, subito, in Giappone, per rimediare al brutto avvio e migliorare il funzionamento del fondo vettura, il quale, potrebbe aver portato i meccanici a commettere l’errore che ha scatenato la squalifica di Hamilton a Shanghai (per i pattini troppo usurati).
L’upgrade al fondo infatti, non arrivò in Giappone, ma il weekend successivo in Bahrain, dove (come potete vedere dalle immagini a seguire), il Cavallino decise di deliberare quattro modifiche atte a migliorare il flusso d’aria nella parte sottostante della vettura intervenendo sul fondo in tre punti e anche sul diffusore, mentre poi a Jeddah sono state apportate delle migliorie all’ala posteriore e alla beam wing.
Procedere a piccoli passi non deve essere mal visto e soprattutto non deve essere confuso con un atteggiamento menefreghista da parte della squadra. Andare per gradi, senza mettersi fretta, può fornire un doppio vantaggio. Quello di avere una maggiore probabilità che l’aggiornamento funzioni una volta portato in pista, e di conseguenza, quello di dover correggere meno gli errori derivanti da una progettazione troppo frettolosa. Ultimo punto che va anche a favorire un risparmio sui costi di sviluppo previsti nel 2025 e a rimpolpare il badget da spendere sulla preparazione dell’auto 2026.
Un altro piccolo passo, la Ferrari lo farà a Imola. Tappa per la quale il team ha programmato un aggiornamento minore. Interventi che potrebbero essere dell’ordine di grandezza di quelli visti a Jeddah per capirci. Al momento ciò che avverrà in Spagna resta dunque un punto di domanda. Quella di attendere e prendere atto del comportamento delle vetture a seguito della nuova Direttiva Tecnica, potrebbe essere una mossa rischiosa, soprattutto se si guarda alla gara catalana in sé, ma allo stesso tempo anche molto intelligente.
Ci sono ancora tre weekend da sostenere prima di arrivare in Spagna ed è inutile dire che la decisione finale dipenderà da moltissime cose.
Foto copertina: Ferrrari; foto interna: FIA
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