Durante il GP di Miami la Ferrari è andata sotto i riflettori per i motivi sbagliati. Solo il podio di Lewis Hamilton durante la Sprint Race ha tenuto alto lo spirito in un weekend da dimenticare, accompagnato da una monoposto ben poco prestazionale. Durante la gara, i due piloti si sono trovati a lottare contro la Haas e la Williams, per poi battibeccare con il muretto riguardo la settima e ottava posizione. Team radio che sapevano di amarezza e frustrazione, che comunicavano al mondo il risentimento di quella giornata; infatti, i messaggi non erano tanto indirizzati al collega, quanto più alla squadra.
Le comunicazioni più stizzite sono arrivate da Hamilton, che forse accusa di meno quel timore reverenziale che invece, giustamente, frena Leclerc. Ma dopo quei "Volete prendervi il the?" o "Devo far passare anche Sainz?", il sette volte campione ha fatto quasi un passo indietro, sottolineando di aver fatto questo per il bene della Ferrari, senza paura di confrontarsi con il team principal. "Fred è venuto nella mia stanza. Io gli ho messo una mano sulla spalla e gli ho detto di calmarsi, di non prenderla sul personale. Ho fatto dei commenti sarcastici, in macchina sono sotto una grande pressione. Nel cuore della battaglia non ci sono messaggi carini", ha spiegato il britannico ai media.
"Non ho detto parolacce, perciò non so cosa scriverete voi media, probabilmente che sono stato irrispettoso o cose simili. Ma non mi pareva di esserlo. Ho svegliato la squadra perchè volevo vincere, ho ancora il fuoco dentro e a volte lo sento spingere. Non mi scuserò per essere un lottatore, per cercare sempre il massimo. E so che anche il team la pensa come me", riporta poi la BBC. Parole che finalmente rincuorano i Tifosi, che scacciano lo spettro di un pilota stanco e sconsolato. La strada è ancora lunga, ma con la macchina giusta Hamilton promette di fare faville.
Foto copertina x.com
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