Leo Turrini ha commentato, sul proprio blog Profondo Rosso, l'imbarazzante prestazione della Ferrari al Gran Premio dell'Emilia-Romagna.
Le qualifiche del sabato sono state concluse in undicesima posizione da Charles Leclerc e in dodicesima da Lewis Hamilton, a dimostrazione della mancanza di velocità nella SF-25.
Ecco cosa ha scritto il giornalista: "E venne il giorno. Purtroppo li ho visti anche io, i miei fratelli ferraristi idealmente in fuga da Imola dopo lo scempio di qualifiche obbrobriose.
"Apocalisse Rossa. E adesso, cosa accadrà a Maranello? Che pena. Mi dispiace umanamente e mi dispiace 'sportivamente'. Non appena il disastro si è compiuto, un vecchio amico che tanto ha contribuito alla gloria del Cavallino mi ha mandato un whatsapp desolato e desolante: 'Piuttosto che continuare così, meglio smettere. Ma non si può, non si deve'.
"Esatto. Non si può e non si deve. Però, almeno tra noi, in questo ameno luogo, fissiamo alcuni paletti. Basta con la difesa dell’indifendibile. Raccontare per mesi che erano state fatte scelte organizzative e tecniche giuste e che si trattava solo di avere pazienza, come è stato fatto, era una offesa alla intelligenza. A qualunque livello, dalla proprietà della azienda all’ultimo dei fans, serve il buon gusto di ammettere che qui è stata presa una cantonata micidiale.
"Amare la Ferrari significa riconoscere la verità. È assurdo scomodare l’addio di Cardile per giustificare questo flop. È ridicolo continuare ad evocare Binotto.
"Io non ho niente contro Vasseur. Ho memoria. So di quanto tempo ebbe bisogno Todt. Ma questa è la sua squadra. E Vasseur non si sta aiutando con la litania di esternazioni che attestano una oggettiva incomprensione dello stato dell’arte. E questo è grave. Quanto grave, dovranno valutarlo i vertici.
"Dei piloti comprendo una frustrazione che sta sfociando nella disperazione. Leclerc undicesimo, Hamilton dodicesimo. Purtroppo io sono tremendamente noioso: non è mai stata colpa di chi guida la macchina.
"Chi ha una età come me comincia a sospettare che questo digiuno del Cavallino non sia destinato a concludersi tanto presto. E venne il giorno della Apocalisse Rossa. Mi resta in gola la domanda senza risposta: adesso, cosa accadrà?", ha concluso Turrini.
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