Nel corso del weekend del Gran Premio di Monaco, la FIA è stata nuovamente protagonista di una decisione più che controversa, a tal punto dall'essere inspiegabile.
Al termine delle Prove Libere 2, Oliver Bearman ha ricevuto una penalità di 10 posizioni in griglia di partenza per la gara di domenica.
Il motivo? Aver effettuato un sorpasso in regime di bandiera rossa. A quanto pare, la distanza di soli 17 metri dalla vettura davanti al momento dell'interruzione ed i soli 1,6 secondi di tempo di reazione non sono stati elementi sufficienti per evitare al pilota Haas di ricevere una sanzione distruttiva.
Ebbene sì, perché a Montecarlo arrivare a punti partendo dal fondo è praticamente impossibile, a meno che non si disponga di una monoposto nettamente più performante rispetto agli avversari.
La già vergognosa decisione dei commissari di gara è stata aggravata dall'incoerenza avuta nel non penalizzare Carlos Sainz e Franco Colapinto per aver fatto lo stesso.
La penalità nei confronti di Bearman è stata una vera e propria ingiustizia, a maggior ragione se si pensa alla sanzione di 1 posizione in griglia di partenza arrecata a Stroll, che ha intralciato Leclerc e provocato un tamponamento.
Secondo alcune indiscrezioni, la FIA avrebbe punito l'atteggiamento infelice con il quale il pilota britannico si sarebbe presentato dai commissari. D'altronde era più che lecito aspettarsi la massima disponibilità da lui, nonostante quanto fosse ridicolo ciò che stava succedendo, giusto giudici?
Gli appassionati, però, hanno il diritto di assistere ad uno sport il cui organo governativo non prenda decisioni basandosi sulle proprie simpatie. Sembrerebbe che non ci sia nulla da fare, che si sia destinati a vivere questi scandalosi episodi periodicamente. E la domanda sorge spontanea: perché?
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