I tre giorni del GP di Monte Carlo ci regalano sempre un weekend bellissimo. Come tutte le cose belle però, c’è chi le ama e chi le odia. La qualifica è stata anche quest'anno qualcosa di indescrivibile. Vedere i piloti sfiorare i guard rail, toccarli addirittura per essere i più veloci, per arrivare a scrivere un sogno, è qualcosa di unico. Leclerc ieri c’è quasi riuscito. Anche se partirà secondo però, nessuno può negare che abbia fatto un capolavoro. Norris, Leclerc e Piastri hanno fatto tre magie. Tre piloti in neanche due decimi. Record nel T1 per Oscar, nel T2 per Charles e nel T3 per Lando.
La differenza per la pole l’ha fatta la strategia delle qualifiche. La Ferrari ha fatto un solo giro con le Soft, mentre le McLaren sono uscite dai box a 5 minuti dal termine della Q3 per poter fare due giri cronometrati. Tattica che ha pagato. Leclerc è stato incredibile se pensate che è riuscito a sfruttare al meglio le C6 chiudendo a poco più di un decimo da Lando che però ha fatto una gestione migliore della Soft.
Sono incredibili le emozioni che riesce a farci provare la Formula 1, e volete sapere la cosa bella? Non sono ancora terminate. C’è ancora tutta una gara da vivere. Sicuramente più noiosa delle qualifiche, ma cosa importa se ci sono pochi sorpassi? Provate a guardare la gara dall’onboard di una vettura qualsiasi. Avrete la sensazione di andare a muro quasi ad ogni curva, alle Piscine noterete come il pilota sterzerà all’improvviso senza avere visibilità di ciò che lo attende, solo perché sa che lì, in quel preciso punto, dovrà rallentare e poi sterzare dell'angolo giusto per evitare di schiantarsi contro le barriere. Monaco è un luogo stupendo per un pilota di Formula 1 e lo è anche per chi scrive.
Ci siamo dilungati troppo, ma l’emozione non ha voce, diceva un noto cantante italiano, un certo Celentano. Adesso però è arrivato il momento di ragionare sulle strategie di gara. Iniziamo come sempre dandovi visione del pensiero della Pirelli, o meglio dei consigli strategici che ha rilasciato per le squadre: “Solitamente la domenica è sempre meno emozionante del sabato, ma quest’anno penso che potremo attenderci un pomeriggio diverso dal solito. Dal punto di vista della strategia, la gara infatti farà storia a sé. Le modifiche al Regolamento Sportivo introdotte ad hoc per questo Gran Premio impongono l’utilizzo di almeno tre treni di gomme e ciò significa che tutto è possibile in termini di finestre per i pit-stop”, ha affermato il direttore motorsport Mario Isola alle colonne della squadra.
“Gli scenari teorici sono davvero tanti, senza poi considerare l’eventualità di neutralizzazioni. Tutte e tre le mescole saranno protagoniste: infatti i piloti di tre squadre (Red Bull, Racing Bulls e Sauber, note Pirelli) hanno a disposizione soltanto un set di Hard e uno di Medium e, quindi, dovranno forzatamente usare durante la gara, la C6. Sappiamo bene quanto le squadre siano brave nello sfruttare ogni opportunità offerta dal Regolamento, quindi aspettiamoci delle sorprese, anche in termini di lunghezza degli stint”, ha concluso il manager italiano.
Ovviamente il titolo è provocatorio. Sarà tutto rovinato dal leader. Gli strateghi potranno inventarsi tutto ciò che vogliono, potranno aver pensato anche alle cose più assurde, ma dipenderà tutto da ciò che deciderà di fare il leader. Le esperienze dei GP passati insegnano. La gara di Monte Carlo affascina il motorsport per diverse ragioni. Una, tra le tante è la strategia da adottare. Prima di parlare di gomme però, sarebbe essenziale capire cosa intenderà fare il pilota che si ritroverà in testa al termine del primo giro.
Se avete un po’ di esperienza del GP di Monaco, forse concorderete. Le squadre potrebbero anche non aver dormito la scorsa notte nel cercare di capire quale strategia attuare oggi, ma la verità è che gran parte dei ragionamenti saranno superflui a seconda di quello che deciderà di fare il leader della gara.
Il pilota in testa infatti ha davanti a sé due diverse strade che condizioneranno in modo drammatico la gara. La prima, che appare la più logica, è quella di provare a fare il proprio ritmo. Questo permetterà a chi segue di fare le proprie mosse ragionando come una gara ‘standard’: a seconda dei distacchi da chi segue si potrà tentare una strada particolare.
La seconda invece è quella di tenere il gruppo compatto, facendo 'tappo', mettendo chi segue nelle condizioni di essere sempre nel traffico qualora decidessero di effettuare il pit stop, cosa che proteggerebbe il leader da eventuali undercut. A Monaco è assolutamente importante cercare di proteggersi anche da un overcut, altrettanto potente. È estremamente pericoloso infatti finire nel traffico dopo un pit stop. Lasciare strada libera ad un rivale potrebbe irrimediabilmente compromettere la propria gara.
Per tale ragione vi abbiamo già detto che a Monte Carlo il passo gara passa in secondo piano. Anche se Ferrari e McLaren hanno dimostrato già venerdì di poter fare delle belle cose durante la gara odierna (leggi qui), sarà tutto superfluo a seconda delle decisioni che prenderà il leader.
Il consiglio che ci sentiamo di dare al leader è quello di provare e scappare e fare la propria gara, soprattutto quest’anno che è stata introdotta la regola del secondo pit obbligatorio. Qualora il leader dovesse decidere di fare da 'tappo' e rallentare tutto il gruppo, i piloti nelle retrovie, che hanno pochissimo da perdere, potrebbero decidere di effettuare subito le due soste e mettersi dunque in una condizione di vantaggio nella circostanza in cui dovessero esserci delle neutralizzazioni da parte della Safety Car nel corso dei 78 giri previsti. Allungare il passo e separare le maglie invece costringerebbe tutti a dare il massimo, cosa che regalerebbe al pubblico uno spettacolo migliore.
Difficile dire a quale versione del GP di Monaco assisteremo. Quel che è certo è che tutte e tre le mescole saranno protagoniste. Con due pit obbligatori la maggior parte dei piloti potrebbero decidere di scattare su Soft C6 e sfruttare il primo momento utile per rientrare ai box e cambiare le gomme per affrontare lo stint centrale con un altro set di Soft o con la gomma Media (Hard per lo stint finale).
Secondo noi l’idea generale può essere quella di cercare di smarcare le due soste il prima possibile così da poter poter essere in una condizione di vantaggio sugli avversari nel caso in cui dovessero esserci delle neutralizzazioni andando avanti nel corso della gara.
Come detto però i ragionamenti stanno a zero. A Monaco o sei il leader oppure non serve a nulla farsi un piano strategico prima della gara. Ciò che conta di più a Monte Carlo è la reattività. Bisognerà essere bravi a prendere le decisioni giuste nel più breve tempo possibile e cercare di sfruttare anche la più piccola opportunità.
Foto copertina: X, Ferrari; foto interne: X, Ferrari; X, Ferrari
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