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26/05/2025 18:30:00

La rompipaddock - Uno spettacolo ridicolo


Commento di Valeria Caravella

La Formula 1 è tornata nel suo glamour più esclusivo, Monaco. Un weekend caratterizzato dall'introduzione delle due soste obbligatorie, che ha generato diversi drammi e giochi di squadra alquanto subdoli. È il momento delle valutazioni, dei pensieri più sinceri e di cosa ci ha lasciato l'ottavo round del calendario di Formula 1.

Graditi ritorni ed emozioni scalpitanti 

Lando Norris torna sul gradino più alto del podio (9): finalmente un weekend pulito e senza intoppi per l'inglese, che deve abbracciare la costanza e mantenere questo ritmo. Con la sua MCL39 è riuscito a fare la differenza: bravo Lando, ma quanto forte va questa McLaren! 

Segue un super Charles Leclerc (9.5), che come sempre mette il cuore e l'anima in tutto ciò che fa. La rabbia del monegasco alla scoperta della mancata pole, fa capire la sua fame di successo, e il suo desiderio di tornare a vincere a casa sua, dove la maledizione sembra finalmente scomparsa. Giri al limite, dove le emozioni hanno preso il sopravvento: Charles ha guidato da campionissimo tra le strade del Principato, non possiamo non ringraziarlo per tutto questo. 

Più deluso il nostro Piastri/IceMan 2.0 (7). Oscar fa il suo, ma da Imola si è un pò spento: troppi errori per l'australiano, che ha comunque massimizzato il risultato chiudendo in terza posizione (e mantenendo la leadership nel mondiale). I titoli si vincono anche per costanza, ma il buon Piastri vuole dominare, e chissà se riuscirà a limare queste virgole che, spesso, appaiono nel suo cammino, rendendolo meno alieno e più umano. 

Più lontani ma felici

Il buon Verstappen (7) resta distante dalla zona podio: quarta posizione per l'olandese, che, con la sua ammirevole schiettezza, ha ammesso di sentirsi in una partita di Mario Kart. Altra frecciata alla FIA, che raccoglie pareri nettamente contrastanti sul doppio pit di Monaco.  Hamilton chiude in quinta posizione (7), ben distante da quelli davanti ma con punti preziosi portati a casa. Altro buon risultato per l'inglese, che limita i danni e permette alla Ferrari di accorciare le distanze in classifica costruttori. 

Le due soste: per alcuni magia, per altri incubo totale

In casa Racing Bulls, probabilmente firmerebbero qualsiasi documento per correre sempre a Monaco: doppi punti per il team di Faenza, che conquista una splendida sesta e ottava posizione. Grande prestazione per il torello Hadjar (8), che dopo alcuni botti nelle libere, è riuscito a costruire un gran weekend, il quarto a punti. Non male il ragazzino, che inizia a conquistare grande approvazione dentro il paddock.

Abili a correre ai ripari anche in casa Williams (8), nuovamente in zona punti. Sia Albon che Sainz giocano contro gli avversari, smarcando le due soste senza alcuna difficoltà.

Confusi e dimenticati in Mercedes (4) con Russell e Antonelli ancora intenti a girare tra le strade di Monaco. Soste dimenticate e gara rovinata: è vero che tutto si decide il sabato, ma correre senza uno scopo specifico, che senso ha?

Super invece Esteban Ocon (9) che in solitaria costruisce una gara gloriosa, alla guida di una Haas non altrettanto straordinaria. Nota di merito anche per il giovane Ollie (6) castigato fin troppo dalla FIA, ha comunque rimontato dalla P20 alla P12, grazie ad un'ottima strategia.  Abisso per Alonso (6) che non riesce ad andare a punti nemmeno a Monaco, fregato dal motore della sua AMR25.

E mentre Tsunoda naviga nel buio delle retrovie (4) Gasly è costretto al ritiro a causa di un problema ai freni (4): i punti in casa Alpine, sono sempre più lontani. Fuori dai giochi anche i due Sauber e Stroll, che si accodano a tutto il trenino.

Monaco, ma servi davvero a questa F1?

E se questa scelta delle due soste obbligatorie sta creando pareri divisori dentro il paddock e tra i tifosi, molti si chiedono se l'iconica Monaco merita ancora un posto nel calendario. Negli ultimi anni solo le qualifiche hanno entusiasmato, con gare monotone e prive di colpi di scena. Queste vetture moderne hanno pochi guasti meccanici rispetto al passato, e le loro grandi misure non permettono neanche di poter tentare azioni di sorpasso.

Dal 2026, le monoposto saranno più piccole: ciò servirà davvero ad animare la festa tra le vie del Principato? O serve ben altro per tentare di salvare un GP in cui la qualifica vale più della metà del lavoro? Con questa domanda vi lasciamo alla prossima gara, Barcellona, pista ricca di storia e di tanti bei ricordi.

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