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01/06/2025 10:30:00

A Barcellona «cambia tutto per non cambiare niente»: analisi telemetria qualifiche GP Spagna


Articolo di Fabrizio Parascandolo
Nelle qualifiche del Gran Premio di Spagna, la McLaren ha conquistato la prima fila per la gara con una prestazione dominante, nonostante la nuova direttiva tecnica sulla flessibilità delle ali anteriori...

"Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi". All'interno del romanzo Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, la suddetta frase viene pronunciata da Tancredi Falconeri; ed è diventata emblematica del concetto di "gattopardismo", ovvero l'atteggiamento di chi promuove cambiamenti apparenti per conservare l'essenza del potere e dei privilegi esistenti.

Ecco, a Barcellona abbiamo assistito proprio a questo: è cambiato tutto, ma di fatto non è cambiato nulla. La nuova direttiva - che ha ridotto la flessibilità concessa alle ali anteriori nei test statici della Federazione Internazionale - avrebbe dovuto, secondo diversi protagonisti del paddock, avvicinare gli avversari alla McLaren. E invece così non è stato, quantomeno in qualifica.

Oscar Piastri ha conquistato la pole position, rifilando 2 decimi al compagno di squadra Lando Norris (margine più ampio della stagione tra primo e secondo classificato) e 3 alla concorrenza. Analizziamo insieme i dati della telemetria per scoprire dove l'australiano ha fatto la differenza.

Piastri vs Norris

Rispetto al britannico, il leader del campionato costruisce il proprio vantaggio nelle fasi di frenata, con uno stile di guida aggressivo ed incentrato sul portare la massima velocità possibile in ingresso curva.

Norris, ancora una volta, non riesce a "mettere insieme" il giro ideale, non migliorandosi nel secondo e nel terzo settore, a causa di due sbavature (cerchi verdi in sovraimpressione).

Nella chicane composta da curva 7 e curva 8, Lando è 5 km/h più lento al punto di corda; mentre in curva 10 il divario è di 7 km/h.

Complessivamente, la tendenza dell'intero fine settimana si è confermata nel momento decisivo: Piastri si è sentito più a suo agio con la macchina sin dal venerdì, e questo ha sicuramente influito nella battaglia per la pole position. Una battaglia riservata solamente alle due McLaren...

Piastri vs Verstappen

Max Verstappen ha massimizzato il potenziale della sua Red Bull per l'ennesima volta in questo 2025. Realisticamente, le difficoltà della RB21 nelle curve medio-lente (cerchi bianchi in sovraimpressione) sono evidenti: l'olandese paga addirittura 10 km/h in curva 1, 6 km/h alla 4, ben 11 km/h nella chicane di curve 7-8 ed infine 15 km/h alla curva 10.

I numeri, oggettivamente, fanno rabbrividire. Una differenza così marcata in così tanti punti della pista non può che essere attribuita ad una monoposto nettamente più performante, e la MCL39 lo è eccome.

Eppure, una piccola magia di Verstappen c'è sempre: il quattro volte campione del mondo in carica è l'unico dei top team - nonché l'unico dell'intera griglia, insieme con Gasly - ad affrontare l'ultima curva in pieno. Proprio lì, in un tratto velocissimo (273 km/h di velocità minima), dove la sua Red Bull gli consente di fare la differenza, lui la fa.

Alla fine, è questa la storia del campionato: Super Max si prende quel che può, quando può. Ed attenzione alla corsa: nelle prove libere del venerdì, il numero 1 è stato il più rapido, nonché il più costante, nella simulazione gara.

Piastri vs Russell

George Russell ha ottenuto esattamente lo stesso tempo di Verstappen, al millesimo: 1:11.848. Il britannico si deve, però, accontentare della quarta posizione, in quanto ha fatto segnare il suo tempo dopo l'avversario.

Nel confronto con Oscar Piastri, notiamo che la Mercedes genera una velocità appena maggiore nei tratti rettilinei, per poi soffrire - esattamente come la Red Bull - nelle curve medio-lente (in particolar modo curva 4 e curva 10, cerchi bianchi in sovraimpressione).

La velocità al punto di corda della McLaren in quei tratti è mediamente 7-8 km/h più rapida rispetto a quella della W16. Anche in questo caso, si tratta di un divario estremamente importante.

La domanda, quindi, sorge spontanea: è un caso che Piastri sia riuscito a rifilare il maggior distacco alla concorrenza nei tratti in cui la flessibilità dell'ala anteriore è più incisiva? Probabilmente no.

All'aumento della velocità, infatti, il carbonio si "deforma" leggermente per garantire una minore resistenza all'avanzamento. Nelle frenate più importanti, l'ala torna nella sua posizione originale, quella che garantisce il massimo carico.

Evidentemente, in casa McLaren sono riusciti a subire meno di tutti il cambiamento regolamentare appena entrato in vigore. Chapeau.

Piastri vs Hamilton

Infine, analizziamo le differenze principali tra Piastri e Hamilton, in cui ricorrono due tendenze: la forza della MCL39 nelle curve medio-lente (curva 10, cerchio bianco nella parte bassa del grafico) e la mancanza di fiducia del sette volte campione del mondo nella Ferrari in ciascuna curva veloce (cerchio bianco nella parte alta del grafico).

Sin dall'Australia, Lewis ha faticato non poco nell'ottimizzare la propria prestazione nelle curve a più di 200 km/h, ovvero quelle in cui il pilota ha bisogno di "credere nella macchina" al massimo per fare la differenza.

Con il suo passaggio a 266 km/h (distante 9 km/h dalla McLaren di Piastri) in curva 14, Hamilton perde più di 1 decimo solamente negli ultimi 600 metri della pista. In pratica, se esistesse una pista fatta esclusivamente di quelle curve e lunga esattamente quanto il tracciato spagnolo, la Ferrari numero 44 si ritroverebbe a quasi 8 decimi dal rivale.

Fortunatamente, di piste che presentano solo curve a 200 km/h o più non ne esistono, però il fatto che questa tendenza si ripresenti da nove weekend a questa parte fa senza dubbio riflettere.

Come nel caso di Verstappen, però, attenzione al passo gara, perché la Rossa del venerdì mattina è stata davvero ottima, mentre quella del venerdì pomeriggio non altrettanto. Realisticamente, l'obiettivo podio non è poi così irrealistico.

Non ci resta che attendere lo spegnimento dei semafori per il Gran Premio di Spagna, in programma alle ore 15 locali ed italiane, per scoprire se la nuova direttiva tecnica avrà cambiato i valori in campo tra i top team in configurazione gara.

La speranza della McLaren è che tutto resti come prima, mentre quella dei rivali è che ci sia uno stravolgimento considerevole. Perché, se così non dovesse essere, si potrebbe già consegnare i trofei dei Mondiali alla squadra di Woking e ad uno dei suoi due piloti...

 

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Foto interne www.f1-tempo.com