Oltre un un terzo ormai della stagione 2025 è andato in archivio, e il campionato attuale sta vivendo la sua fase cruciale, importante per i verdetti dell'anno corrente ma anche per l'avvenire. Chiaro esempio di tutto ciò è la Ferrari, team chiamato a scelte importanti in queste settimane: credere ancora nella SF-25 e nel suo potenziale oppure di iniziare a pensare al 2026. Una decisione per cui i le prossime gare, come Austria e Inghilterra saranno decisive, chiave per delineare le sorti del team italiano. E di tutte le difficoltà del 2025, per il cui superamento i tecnici della GeS starebbero per portare in pista, ad inizio estate, una nuova sospensione posteriore che dovrebbe risolvere parte dei mali del progetto, aiutando a sbloccare il potenziale del pacchetto, capace di emergere solo con una configurazione meccanica che l'attuale sistema sospensivo non può garantire. A ben vedere però, oltre alla mancanza di velocità, a far scattare l'allarme in Ferrari ci sarebbero anche problemi di affidabilità legati alla power unit.
Come vi avevamo anticipato in esclusiva nel weekend di Jeddah, i motoristi della Scuderia avevano sostituito le unità motrici di Leclerc e Hamilton in via precauzionale dopo aver visto dati poco rasserenanti, anticipando il cambio programmato a Miami. E proprio in Florida i clienti Ferrari, come Haas e Stake, avevano registrato dei cedimenti di elementi strutturali dell'unità motrice, come accaduto ad Ocon a Imola. E proprio in sul Santerno ci erano arrivate conferme su tali problematiche da un membro del team che, stuzzicatlo sulla tranquillità o meno in merito alla durata dei motori, non aveva affatto mostrato calma e serenità, preferendo sviare la risposta e affidarsi alla speranza in ottica futura. Non solo, poiché avevamo riportato in esclusiva anche la notizia per cui in Ferrari sembrano aver deciso di ridurre il chilometraggio dei propulsori per salvaguardare l'affidabilità in attesa, se possibile, di trovare rimedio a tali noie. Una mossa che, pur non intaccando la potenza dei motori, potrebbe portare la Rossa e i team clienti ad andare in penalità entro fine anno, non riuscendo a chiudere la stagione con le 4 unità concesse dalla FIA.
Un nuovo grattacapo, quindi per la Scuderia, che pare aver causato inconvenienti anche in Spagna dove, fino all’arrivo della Safety Car, le SF-25 avevano marciato senza intoppi. Dopo il restart però, malgrado l'attacco sferrato da Leclerc a Verstappen e un passo in teoria superiore grazie ad un vantaggio di mescola, il monegasco non ha mai realmente allungato sui rivali alle spalle (arrivando in volata dopo il crollo dei tempi negli ultimi giri). Un quadro simile a quello vissuto da Lewis Hamilton che, malgrado fosse più veloce del team mate nel secondo stint, si è spento dopo la ripartenza dalla Safety Car, venendo superato persino dalla Stake di Hulkenberg. Insomma, un vero e proprio black out per le Rosse che, di fatto, potrebbe trovare le sue radici in problemi di natura tecnica, anzi motoristica, delle due Ferrari. Uno scenario probabile, non solo in virtù delle informazioni raccolte, ma anche grazie agli indizi forniti dal team principal, Fred Vasseur, che nella conferenza stampa post gara ha confermato la presenza di problemi alla monoposto.
“Abbiamo avuto un problema sulla macchina nell’ultimo stint. Abbiamo avuto dei problemi sulle due macchine, ma non riguardavano l’olio (Toto Wolff aveva detto di aver visto una perdita dall'auto di Leclerc). Non so da dove venisse, dalla macchina dietro, forse. Ma non è quello il problema che abbiamo avuto”.
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