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15/06/2025 18:15:00

Robert Kubica: quando il destino si fa perdonare


Articolo di Fabrizio Parascandolo
Ci sono storie nello sport che vanno oltre le statistiche, i podi ed i trofei. Storie che parlano di determinazione, di coraggio, di un amore viscerale per la velocità. Ci sono piloti che corrono per vincere. E poi ci sono uomini come Robert Kubica...

Quella di Robert Kubica è una di quelle storie esemplari, indimenticabili. Una storia scritta con il sangue, con la sofferenza e con l'emozione di chi non ha mai smesso di inseguire il proprio sogno, anche quando il destino sembrava averlo reso irraggiungibile...

L'alba di un predestinato

Tutto comincia a Cracovia, nella fredda Polonia degli anni '90. Robert è un bambino con gli occhi accesi da un unico sogno: correre, fare del motorsport la sua vita.

Quando mette per la prima volta le mani sul volante di un kart, il suo talento brilla sin da subito. Si trasferisce in Italia, il cuore pulsante del motorsport europeo, la patria della passione per i motori. In quel percorso, affina la sua tecnica ed inizia a vincere.

Da lì in poi scala le categorie con forza e stile: Formula Renault, Formula 3 Euro Series, fino alla World Series by Renault. Le sue qualità sono indiscutibili ed innegabili. Nel paddock della Classe Regina si comincia a parlare di un profilo da tenere d'occhio, di un nome estremamente promettente: Robert Kubica.

Verso la fine della stagione 2006, debutta in Formula 1 con la BMW Sauber. È il primo pilota polacco nella storia del Circus, ed al suo terzo gran premio conquista già il podio, a Monza.

Nel 2008, sul circuito di Montréal, in Canada, arriva la sua prima vittoria in F1. Una vittoria alquanto simbolica e toccante: esattamente dodici mesi prima, sulla stessa pista, era sopravvissuto a un incidente spaventoso, che aveva distrutto la sua monoposto e lasciato il pubblico ammutolito.

Robert ne era uscito praticamente illeso, come se fosse destinato a qualcosa di grande. Qualcosa che, con quel primo posto dell'anno successivo, sembrava essere solo una questione di tempo. Ma il destino aveva altri piani...

Il sogno Ferrari diventa un incubo

Le prestazioni di Kubica fino al 2010 lo inseriscono di diritto nella lista dei potenziali campioni del mondo in futuro, ed i top team non restano di certo a guardare.

La Ferrari lo osserva con attenzione. Ci sono contatti, incontri, promesse. Il passaggio a Maranello è vicinissimo, il trasferimento sembra ormai già scritto: Robert è destinato alla Ferrari, a coronare il sogno di ogni pilota.

Nell'inverno del 2011, però, ecco l'episodio che cambia per sempre la carriera del talento polacco: il 6 febbraio, durante il rally Ronde di Andora, Kubica è vittima di un tremendo incidente, che mette a rischio la sua vita.

Lo schianto contro il guardrail è impressionante, a tal punto che un pezzo penetra l'abitacolo come una lancia. L'impatto è devastante: il braccio destro viene gravemente lesionato; sul resto del corpo ci sono fratture multiple ed arterie lacerate.

I soccorsi sono tempestivi, ma il parere dei medici è cristallino: non sarà mai più un pilota di Formula 1. Il sogno chiamato Ferrari era svanito in un attimo, per sempre. Ma Robert non aveva alcuna intenzione di arrendersi.

Contro tutto e contro tutti, senza arrendersi mai

Dopo l'incidente, Kubica inizia una riabilitazione che può essere definita solamente come un calvario, fatto di estremo dolore fisico e mentale.

Si sottopone a più di 20 operazioni pur di ricostruire un braccio che non vuole più rispondere come prima, e che non tornerà mai come prima. Eppure, giorno dopo giorno, Robert lavora, testa i limiti del suo corpo, e gettare la spugna non è mai un'opzione.

Dopo un paio d'anni, riesce a tornare nei rally, guidando con una sola mano e qualche ausilio meccanico. Il mondo del motorsport lo ammira con grande rispetto, ma nessuno può credere che torni al top. Nessuno, tranne lui stesso.

L'obiettivo di Kubica è chiaro: tornare in Formula 1. Nel 2017, prova una monoposto in un test privato con la Renault, ovvero quella che era stata la sua ultima squadra. Segue un’altra prova con la Williams, che lo porterà a compiere l'impensabile, a realizzare un vero e proprio miracolo: nel 2019, dopo otto anni di assenza, Robert Kubica torna in F1 da pilota ufficiale.

La competitività della macchina è quella che è, ma il polacco riesce a togliersi la grande soddisfazione di conquistare l'unico punto stagionale del team al GP di Germania. Sarà anche l'ultimo punto della sua carriera nella Classe Regina.

A seguito di un breve passaggio da pilota di riserva dell'Alfa Romeo, Robert vuole una nuova sfida, vuole inseguire nuovi orizzonti: vuole competere nel WEC.

Un altro scherzo del destino

Passato al mondo dell’Endurance, fatto di gare lunghe, fatica condivisa e strategia, Kubica corre per il team WRT e nel 2021 è presente al via della 24 Ore di Le Mans, la gara più affascinante e crudele del mondo. La gara che ogni pilota sogna di vincere.

Cala la notte, passano le ore, la pioggia viene e va. Robert è in testa nella categoria LMP2. Sembra essere finalmente arrivato il momento in cui il destino gli possa restituire qualcosa, possa farsi in qualche modo perdonare.

Poi, il dramma: all'ultimo giro, la sua vettura si ferma per un problema tecnico. Gara finita. Sogno infranto. Tutto da rifare. Ancora una volta.

È un colpo durissimo, ma Kubica ha imparato - sulla propria pelle - che ogni dolore prima o poi finisce. E quell'ennesimo scherzo del destino altro non è che uno stimolo a continuare a lavorare, per sistemare i conti con gli interessi un domani.

Il mese successivo, dopo aver appena vinto il campionato, dichiarerà: "La vittoria a Le Mans vale più del titolo"a dimostrazione di quanto gli avesse fatto male vedersela scappare in quel modo. Eppure, Robert non aveva alcuna intenzione di mollare.

Di giallo Modena vestito. Finalmente

A fine 2023, all'età di 39 anni ormai, entra a far parte della famiglia Ferrari AF Corse, come pilota ufficiale. Finalmente indossa il Cavallino, il simbolo che aveva sfiorato nel 2011. Certo, non è quello di Formula 1, ma per il suo passato è già una vittoria straordinaria.

Sulle piste del WEC continua a far vedere velocità, saggezza e determinazione. Anche se non ha più nulla da dimostrare, quantomeno al mondo intero.

Forse, però, vuole ancora dimostrare qualcosa a se stesso, e lo fa in gran stile ad Austin, vincendo la sua prima gara Endurance vestito di giallo Modena. E il bello doveva ancora venire...

I conti con il destino: Le Mans 2025

Il 15 giugno 2025, alle ore 16 italiane, l'orologio si ferma. La Ferrari 499P è vicina alla terza vittoria consecutiva a Le Mans. Nel 2023 hanno trionfato Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi sulla vettura numero 51; mentre nel 2024 la vittoria è andata alla Ferrari numero 50, guidata da Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen.

Adesso, è il turno di un'altra macchina, la numero 83. Chi la guida? Yifei Ye, Philip Hanson e Robert Kubica. Già, avete letto bene, Robert Kubica.

Ad affrontare l'ultimo stint di una gara che sembra infinita è proprio lui, l'uomo che non si è mai arreso davanti alle avversità. L'uomo che non ha mai accettato che il suo sogno non si realizzasse per colpa di un destino beffardo a dir poco. L'uomo che, finalmente, si prende la sua rivincita.

Dopo anni di sacrifici, di lotte, di tenacia, di forza, di motivazioni. Dopo anni in cui ha dato un esempio a tutto il mondo, Robert Kubica diventa - insieme con Fernando Alonso - il secondo pilota ad aver vinto una gara di Formula 1 e la 24 Ore di Le Mans in questo secolo. E lo fa su una Ferrari.

La sua storia ha finalmente il lieto fine che meritava, dopo anni in cui sembrava solamente essere maledetta. La sua storia è una lezione di vita, la dimostrazione che i sogni possono essere spezzati in mille pezzi, ma anche ricostruiti.

La sua storia è la prova che i numeri contano, ma mai quanto l'emozione. E, soprattutto, che il destino sa inchinarsi di fronte a chi non smette mai di crederci.

A proposito di non smettere mai di crederci, forse c'è bisogno di scriverlo nuovamente per capire che è successo davvero: Robert Kubica vince la 24 Ore di Le Mans. Adesso sì che non c'è altro da aggiungere.

 

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