Al termine del Gran Premio del Canada, Lewis Hamilton ha rilasciato delle dichiarazioni a dir poco contraddittorie rispetto a quelle risalenti alle settimane precedenti.
La sensazione è che le parole del sette volte campione del mondo rappresentino il momento che sta vivendo la Ferrari. Un momento in cui la confusione totale regna sovrana all'interno della squadra...
"Che feeling ho con la macchina? È come provare a ballare con una persona che non ha ritmo. Non so perché noi non abbiamo portato aggiornamenti onestamente, credo che uno arriverà molto presto o almeno spero. Ci dovranno essere tanti aggiornamenti da portare”. Hamilton ha commentato con queste affermazioni il weekend deludente vissuto a Montréal.
Parliamoci chiaro: le aspettative per il 2025 della Rossa - comprese quelle di Lewis - erano ben diverse. Convivere con la situazione attuale non deve essere di certo facile, ma tale scenario non può giustificare una totale incoerenza.
Il britannico, infatti, ha poi aggiunto: "Da parte mia c’è bisogno di costruire delle basi per il prossimo anno, perché ora non lottiamo per il Mondiale. È chiaro che siamo fuori dal campionato e bisogna fare in modo che l’anno prossimo avremo a disposizione una grande macchina, per cui non dobbiamo perdere troppo tempo preoccupandoci o concentrandoci per questa vettura [la SF-25, ndr]”.
Ebbene, caro Sir Lewis, la domanda sorge spontanea: bisogna "portare aggiornamenti molto presto" oppure "non perdere troppo tempo su questa vettura"?
Questa repentina contraddizione è emblematica: a Maranello c'è una confusione senza eguali, a tal punto che un pilota sia completamente all'oscuro del piano di sviluppo del team; un segnale francamente preoccupante di mancanza di comunicazione.
L'arrivo di Hamilton in Rosso era stato visto come l'occasione per far crescere la Scuderia sotto ogni punto di vista, migliorando le operazioni in generale ed instaurando una mentalità vincente.
Invece, paradossalmente, sin da quando il numero 44 ha iniziato la propria avventura con il Cavallino, la Ferrari è tornata la squadra che era in passato, prima che arrivasse Vasseur. La squadra che sbaglia le strategie, che comunica in modo comico nei team radio e che viene ridicolizzata dagli avversari in pista.
Piuttosto che cercare un colpevole o un capro espiatorio, sarebbe il caso che ciascun membro del team, ad iniziare dai piani alti, si sottoponga ad un approfondito esame di coscienza. Un esame che deve terminare rispondendo alla domanda: "vogliamo davvero continuare ad accontentarci della mediocrità, oppure vogliamo riportare il nome Ferrari dove merita di essere?" Senza una risposta, programmare il futuro è decisamente complicato...
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