Oliver Bearman scatterà dalla diciottesima posizione in griglia nella gara di Silverstone, ovvero il Gran Premio di Gran Bretagna.
Una diciottesima posizione non dovuta interamente alla qualifica: il classe 2005 cresciuto nella Ferrari Driver Academy ha infatti raggiunto il Q3, ma ha ricevuto una penalità di 10 posizioni per una grave distrazione avvenuta nelle Prove Libere 3.
In maniera più specifica, ha accelerato fino ai 260 km/h in regime di bandiera rossa e conseguentemente perso il controllo della sua Haas all'ingresso della corsia box. Un bloccaggio alle ruote posteriori lo ha mandato in testacoda, danneggiando l'ala anteriore.
È un vero peccato che, al primo appuntamento casalingo in Formula 1, Bearman abbia commesso un errore così grave e così impattante sul risultato complessivo del weekend.
Eppure, nella sessione di qualifiche ha reagito "da grande", con quella che forse è stata la miglior prestazione della sua carriera sin qui.
Rifilare più di quattro decimi al più esperto compagno di squadra Esteban Ocon è tutt'altro che facile; e rappresenta un segnale importante del talento innato che ha l'inglese.
Già, talento. Quell'elemento che è innato per definizione, che si possiede o meno, che non si può migliorare nel tempo. Quella sorta di destino già scritto nella vita di ciascun essere umano.
L'errore commesso nelle prove libere servirà a Bearman per crescere e diventare un pilota sempre più concreto. Un pilota consapevole che, se arriverà mai a vestirsi di Rosso, certi errori li deve evitare.
L'importante, però, è che alla voce "talento" la risposta sia "presente".
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