Che la stagione 2025 della Ferrari non stia andando come previsto è sotto gli occhi di tutti. Bisogna accettare la cruda realtà: a meno di clamorosi colpi di scena, neanche quest'anno sarà quello giusto per rivedere un Mondiale a Maranello.
Purtroppo per tutti i tifosi del Cavallino, questo circolo vizioso fatto di alte aspettative deluse in pista continua a ripetersi da quasi due decenni oramai.
Eppure, nelle ultime settimane, si è assistito a qualcosa di completamente inedito: Lewis Hamilton e Charles Leclerc che mandano messaggi criptici, di difficile interpretazione.
Al termine del Gran Premio del Canada, disputato a metà giugno, il sette volte campione del mondo ha dichiarato: "Ci sono tante cose che vorrei dirvi, ma non posso".
Parole forti, inquietanti, che ha prontamente supportato alla vigilia del weekend austriaco, affermando: "Un giorno scoprirete tutto quello che ha ostacolato la Ferrari in questa stagione".
Ad aggiungere ulteriore mistero ai commenti di Hamilton si è aggiunto uno sfogo di Leclerc, arrivato dopo il sesto posto ottenuto in qualifica a Silverstone.
Il monegasco ha detto: "Abbiamo problemi molto specifici e che fanno sì che la qualifica diventi molto più difficile. Ci sono delle cose un po’ strane, ma sappiamo da dove vengono e penso che abbiamo la soluzione".
Nonostante l'insistenza della stampa, il numero 16 della Ferrari non si è sbilanciato: "Soluzione tramite gli aggiornamenti? No, c’è qualcos’altro in macchina di cui non abbiamo mai parlato, ed è meglio così. Adesso speriamo che la soluzione arrivi a breve".
Interrogato a riguardo da Sky Sport F1, il team principal Frédéric Vasseur ha confermato di "sapere a cosa si riferisce Leclerc, ma di non poterlo spiegare pubblicamente".
Adesso, francamente, la domanda sorge spontanea: cosa si cela dietro i messaggi criptici dei due piloti? Un problema strutturale della monoposto? Un problema nell'organigramma della squadra? Una "semplice" frustrazione alimentata dai risultati? Una mancanza di fiducia nello staff tecnico in ottica 2026?
Si potrebbe andare avanti all'infinito alla ricerca della risposta giusta. Eppure, almeno per diverso tempo, la verità non verrà a galla. E forse è meglio così, perché altrimenti la Ferrari si ritroverebbe nel bel mezzo di un uragano...
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