Le qualifiche del Gran Premio di Silverstone hanno riacceso i dubbi sul comportamento della Ferrari SF-25 nelle curve ad alta velocità. Charles Leclerc, dopo un errore che lo ha relegato in sesta posizione sulla griglia, ha lasciato trapelare l’esistenza di un’anomalia misteriosa che lo affligge proprio nei tratti più veloci del tracciato. Un limite che, secondo quanto riportato da Motorsport.com in un approfondimento firmato da Roberto Chinchero, potrebbe essere legato al servosterzo.
“Non è un problema di bilanciamento, né di grip. È qualcosa di molto strano che dobbiamo combattere nella macchina. Specialmente in curva ad alta velocità, rende tutto più difficile”, ha dichiarato Leclerc, senza entrare nei dettagli. La sensazione è che il problema si presenti solo in qualifica, quando il pilota deve portare la vettura al limite assoluto. In gara, invece, l’anomalia sembrerebbe meno influente.
Lewis Hamilton, pur non avendo lamentato questo problema a Silverstone, ha ammesso di averlo percepito in altri weekend. Anche il team principal Fred Vasseur ha confermato l’esistenza di questa criticità, ribadendo però l’impossibilità di fornire ulteriori dettagli: “È qualcosa che possiamo sistemare, ma è vero che ci sta mettendo in difficoltà”.
Secondo fonti vicine alla Scuderia di Maranello, il difetto potrebbe risiedere proprio nel sistema di power steering, ovvero il servosterzo, che in Formula 1 ha il compito di alleggerire il volante e trasmettere al pilota una sensazione naturale, anche sotto carichi laterali elevatissimi. Il problema si manifesterebbe quando i piloti spingono forte in sezioni molto veloci, come la celebre combinazione Maggots-Becketts di Silverstone o alcune curve di Suzuka, generando un feedback anomalo che rende più difficile mantenere il controllo preciso della monoposto.
Una mancanza di fiducia nel feeling del volante può risultare determinante in qualifica, dove la minima incertezza può costare decimi preziosi. Il caso della Ferrari non è isolato: in passato anche Sebastian Vettel, ai tempi dell’Aston Martin, e Fernando Alonso hanno sofferto problemi simili, faticando a trovare la giusta sintonia con il servosterzo.
Leclerc ha comunque lasciato intendere che un intervento tecnico sia in arrivo: “Abbiamo degli aggiornamenti in arrivo che risolveranno alcuni problemi specifici. Questo ci aiuterà su certe piste”. Non si tratta, dunque, di un guasto irreparabile, ma di un problema strutturale che emerge solo in condizioni molto specifiche. E questo dettaglio rende la vicenda ancora più insidiosa, soprattutto se davvero coinvolge anche Hamilton, rendendo entrambi i piloti Ferrari vulnerabili proprio nei momenti decisivi del weekend.
Per trovare conferme a supporto di questa ipotesi, abbiamo analizzato nuovamente le immagini on board di Leclerc e Hamilton durante le qualifiche a Silverstone. In diverse curve ad alta velocità, le due SF-25 mostrano un comportamento visibilmente instabile, con il posteriore che tende a scivolare e reazioni improvvise della vettura. Si nota inoltre una notevole quantità di micro-correzioni al volante, segno che i piloti stanno lottando per tenere sotto controllo un assetto nervoso e imprevedibile, se la servoguida non ha un comportamento uniforme tutto questo viene ulteriormente amplificato. Questo tipo di comportamento è tipico di una macchina “snappy”, ovvero eccessivamente reattiva e difficile da interpretare al limite – proprio la condizione descritta da Leclerc come “molto strana”.
Se davvero la SF-25 è afflitta da questo problema sarà fondamentalmente risolverlo in fretta, soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti su circuiti ad alta velocità come Spa e Monza.
Foto copertina www.ferrari.com
Leggi anche: Analisi passo gara: Ferrari senza ritmo a Silverstone, la McLaren non ha avuto rivali
Leggi anche: Ferrari, Leclerc affranto in radio: «Sono senza parole. Non so se è stata colpa di...»