Adrian Newey ha iniziato a lavorare a pieno regime presso l'Aston Martin ormai da marzo. L'ingegnere sta dedicando tutte le sue energie al progetto del 2026, tanto che Alonso avrebbe affermato che lui ascolta le discussioni dei colleghi riguardo la vettura attuale, per poi non rispondere alle richieste d'aiuto. D'altronde, il team della Verdona ha bisogno di una bella scossa, di una monoposto che rifletta gli investimenti milionari del gruppo e di Lawrence Stroll.

Infatti, dopo quell'inizio fiammante nel 2023, la squadra si è plafonata a metà classifica, e la speranza è che Newey riesca a riportarla al vertice con il cambio di regolamento. "È un momento stimolante, c'è l'opportunità per nuove idee. Anche gli altri, però, la vedono come noi, quindi non prometto nulla di spettacolare", ha ammesso in merito il britannico. "Nella mia carriera ho passato molti momenti del genere. La rivoluzione fu tra gli anni '70 e '80, quando i team iniziarono ad assumere degli aerodinamici e ad ingrandirsi. Negli anni '90 arrivarono i computer, e anche lì cambiò tutto. Questi ci permettevano di capire molte più cose che in passato".

Nonostante appunto i computer vengano usati da quasi 30 anni, Newey resta fedele a un dettaglio, che nel suo modo di lavorare crea una grande differenza. "Io sono l'ultimo dinosauro nell'industria che usa ancora la tavola da disegno, gli altri l'hanno dimenticata. Per me è solo un linguaggio, un modo con cui passare i miei pensieri in uno spazio fisico, e poi da lì si evolvono", ha spiegato alle persone presenti a Goodwood, il Festival inglese dei motori. 

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