Il trasferimento di Lewis Hamilton in Ferrari, avvenuto ad inizio del 2025 (ma annunciato con quasi un anno di anticipo), è stato senza ombra di dubbio uno degli argomenti più discussi tra i fan e analizzati dagli addetti ai lavori della massima serie automobilistica. Sia prima della sua effettiva realizzazione e sia ora, in questi mesi in cui la coppia formata da pilota e team più vincenti di sempre è diventata realtà. E a far discutere sono state soprattutto le, finora, prestazioni sottotono di cui è stato autore il sette volte campione del mondo che non è riuscito ad andare oltre un quarto posto, ad oggi suo miglior score in gara. Un bottino assai magro, deludente per un pilota del suo calibro, che diventa ancor peggiore in virtù del confronto con il team mate Charles Leclerc, che ha conquistato quattro podi nelle ultime sei gare, staccando Sir Lewis di oltre 40 punti in classifica.
Una situazione, inutile negarlo, tutt'altro che
semplice per Hamilton, di cui molti stanno parlando all'interno del paddock, come ad esempio l'ex pilota di F1, Anthony Davidson, che recentemente aveva sostenuto come correre nel team più prestigioso al mondo abbia portato l'ex Mercedes a vivere la forte pressione che ha portato a fallire altri illustri predecessori. Non solo, poiché tutto ciò sarebbe stato poi accentuato (e peggiorato) dall'ormai avanzata età dell'inglese: fattore non certo trascurabile per il Circus. Non solo, poiché il momento "no" del campionissimo inglese è, da tempo, al centro di numerose domande di diversi appassionati. E tra queste ne riportiamo una degna di nota apparsa nel blog "Profondo Rosso", a cui Leo Turrini ha risposto fornendo il suo punto di vista.
Ricercando le cause alla base del flop del sette volte iridato, Turrini ha infatti trovato, oltre allo scarso adattamento di "The Hammer" alla sua nuova vita e alla vettura, il duro scontro vissuto tra ciò che gli era stato promesso (e di cui si era fidato grazie alla presenza in squadra di Fréd Vasseur), ovvero una vettura di vertice, e la realtà con cui si sta confrontando quest'anno. Una realtà, pur con le dovute proporzioni, che va a ricalcare lo scontro tra teoria e realtà che ormai da sette anni sta vivendo Charles Leclerc.
"Non è che uno come Hamilton sceglie la Ferrari perché qualcuno gli promette Newey. Gli hanno promesso ovviamente una vettura top e lui si è fidato, in primis di Vasseur, suo mentore in gioventù. Senza Fréd a Maranello Lewis mica veniva. Quanto a Leclerc, ha scommesso sulla Rossa sin da adolescente. Se non ce la farà, proverà altrove. Ma con chi?"
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Foto copertina media.ferrari.com