Il Gran Premio d'Olanda di Charles Leclerc rischiava di essere ancora più amaro di quanto non fosse stato dopo il suo ritiro, dato che su di lui pendeva una penalità. Il monegasco, infatti, era sotto investigazione per un sorpasso eseguito ai danni di George Russell al giro, con l'accusa di essere stato fuori pista. I commissari hanno indagato l'accaduto al termine dell'evento, ascoltando anche le testimonianze dei piloti e delle squadre, per poi rilasciare il pilota della Rossa dicendo che "le prove disponibili non sono sufficienti per determinare qualora la macchina numero 16 abbia lasciato la pista".
I tifosi hanno tirato un sospiro di sollievo, visto che l'eventuale penalità sarebbe stata scontata a Monza, dove già Hamilton partirà con uno scarto di 5 posizioni per non aver rallentato in regime di bandiera gialla. Tuttavia, guardando altri documenti della FIA, c'è una grossa contraddizione: a Leclerc è stato cancellato un tempo per aver superato i track limits in curva 12 alle 15:46, guardacaso lo stesso momento in cui è iniziata l'investigazione tra lui e Russell. Insomma, il sensore era scattato per segnalare che il pilota fosse fuori pista ma i commissari non avevano comunque abbastanza prove. Viene così da chiedersi cosa sia successo.
Una prima ipotesi è il fatto che la FIA abbia deciso di chiudere un occhio dato il risultato finale della gara, con Leclerc che aveva già incassato un colpo più duro di quanto loro potevano dare. Si può anche pensare che la stessa Mercedes abbia cercato di abbassare i toni visto che, come si legge anche dal report degli stewards, "i rappresentati di entrambi i team concordavano che non ci fossero abbastanza elementi. I piloti sostenevano fosse un incidente di gara"; proprio Wolff, in un'intervista con Sky UK, aveva spinto affinché il pilota della Ferrari non fosse penalizzato, poiché era uscito per un errore di Antonelli. O ancora, possiamo immaginare che i dati dei track limits siano arrivati dopo la decisione dei commissari sull'accaduto (già in passato le questioni dei track limits sono state risolte con tremendo ritardo).
Qualunque sia il motivo, resta comunque da riflettere: perché la FIA, così accanita sulle nuove linee guida, ha chiuso un occhio su questo fatto? Specialmente dopo che Sainz era stato penalizzato di 10 secondi in un episodio in cui era quasi incolpevole ma, secondo le guidelines, aveva torto. Forse perché pure il collegio dei commissari sa che a Zandvoort le manovre si devono inventare? O forse perché è stata una delle poche azioni di valore in pista? O forse perché non volevano danneggiare la Ferrari in vista di Monza? Qualunque sia la risposta, questo episodio è l'ennesima dimostrazione di una Federazione che non sa fare il suo lavoro con fermezza e obiettività, troppo condizionata forse dalla politica, forse dall'intrattenimento o dai soldi.
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