Il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, si è detto scettico riguardo alla visione di Stefano Domenicali sul futuro della Formula 1.
Negli ultimi giorni, infatti, il CEO della Formula One Management ha dichiarato che sarebbe necessario introdurre più gare Sprint nel calendario, sottolineando anche come le gare tradizionali siano "troppo lunghe" per mantenere l’attenzione del pubblico più giovane, ipotizzando dunque un possibile cambio del format in futuro.
Un’idea che non ha convinto il numero uno della FIA, il quale, intervistato da Viaplay, ha espresso le proprie perplessità dicendo: "Dal punto di vista commerciale capisco la sua posizione. Stefano è un buon amico, ci sentiamo cinque volte a settimana, quindi so cosa intende. Tuttavia penso anche al carico di lavoro aggiuntivo per il nostro personale: viaggiano già molto, e aumentare ulteriormente gli impegni sarebbe estremamente faticoso. Bisogna anche chiedersi se sia una cosa positiva per le squadre".
Ben Sulayem ha poi sottolineato la necessità di trovare un equilibrio tra gli aspetti economici e sportivi: "Ci sono diversi interessi in gioco. Non si tratta solo del lato commerciale, ma anche di quello sportivo. Se questi due elementi sono bilanciati, allora si ha una base solida. Ma se ci si concentra esclusivamente su uno dei due, emergono inevitabilmente dei problemi".
Mentre Liberty Media sembra orientata a rimuovere alcune tappe storiche del calendario come Imola, Zandvoort e forse Barcellona, Ben Sulayem ha voluto ribadire l’importanza di preservare le radici europee della Formula 1, pur riconoscendo il valore dell’espansione globale: "Penso che l’Africa meriti una gara, ma la vera domanda è se sia sostenibile dal punto di vista economico. Non possiamo però dimenticare l’Europa: è lì che questo sport è nato ed è lì che si concentra gran parte dell’innovazione. Inoltre, è una regione logisticamente accessibile".
Il presidente della FIA ha anche rivendicato con orgoglio il proprio ruolo nell’approvazione dell’ingresso della Cadillac in Formula 1 nel 2026, nonostante la forte opposizione delle scuderie e di Liberty. L'emiro ha infatti detto: "Ho lavorato per due anni per garantire il loro ingresso in questo sport. All’inizio sembrava che avessi commesso un crimine. Oggi posso sorriderne. Penso che sia più importante avere più scuderie che più gare. Con più squadre si ottiene anche una base più stabile".
All’età di 63 anni, Ben Sulayem è in corsa per ottenere un secondo mandato e a dicembre si confronterà con due avversari per la presidenza della Federazione. Nonostante non goda di grande popolarità tra il pubblico, che spesso lo fischia sui circuiti, il presidente sembra affrontare la situazione con filosofia: "Lo capisco. Avete mai visto un arbitro essere applaudito? Non esiste in nessuno sport. Ovviamente la FIA viene fischiata. Non si può piacere a tutti, ma se si eliminano la direzione di gara e i commissari, il caos è assicurato".
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