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08/10/2025 20:10:00

Continuano le difficoltà McLaren ai box, a Singapore è Piastri a farne le spese


Articolo di Marco Sassara
Soste ancora lente in McLaren. Oscar Piastri ha perso 3'' nei confronti di Lando Norris durante le operazioni del suo cambio gomme. Ciò che sta accadendo attualmente all'interno del team campione del mondo in carica va contro ogni possibile logica.

Negli ultimi appuntamenti abbiamo notato una McLaren molto in difficoltà durante i cambi gomme. Le problematiche sono sopraggiunte più o meno a luglio. Inizialmente non ci si prestava troppa attenzione. Chiunque può avere un weekend sbagliato. Poi però, andando avanti con gli appuntamenti, gli episodi hanno iniziato ad accumularsi. Quello più lampante, anche dal punto di vista mediatico, è stato il pit stop di Norris a Monza, ma non è stato l’unico.

A Singapore ad esempio, anche se è passato più in sordina, ce ne è stato un altro, che stavolta ha danneggiato il leader del mondiale Oscar Piastri. Non ha avuto una grande risonanza perché l’australiano si è trovato alle spalle del compagno Norris per tutta la durata della gara (dopo aver subito il tanto chiacchierato sorpasso alla partenza).

Quando i due si sono ritrovati a fare la sosta, la McLaren ha richiamato per primo Lando Norris, riuscendo a mandarlo in pista dopo soli 2’’10 (secondo tempo del weekend dietro alla sola Red Bull che ha sostituito le gomme a Tsunoda in 2’’05). Poi ha fermato Piastri che però ha impiegato oltre 3’’ in più ad attraversare tutta la pit lane. Lo si può evincere dal documento diramato dalla FIA al termine della gara. 26’’6 il tempo totale (comprensivo del cambio gomme, del quale però non abbiamo traccia) per Piastri contro il 23’’3 di Norris.

Forse il piano della McLaren è semplicemente quello di non dare alcun tipo di riferimento

Qualcuno potrebbe essere malizioso. Il team papaya, oltre a poter sperimentare delle nuove procedure, come ipotizzavamo al termine del GP d’Azerbaijan (dal momento che è in lotta con la Red Bull per il secondo posto nella classifica pit stop, 280 punti per il team di Milton Keynes, contro i 274 della McLaren), potrebbe aver trovato uno stratagemma per impedire ai propri piloti di entrare in bagarre nelle fasi immediatamente successive alla sosta.

Sappiamo che avere una battaglia appena usciti dai box, non è la cosa più ottimale. Le gomme sono fredde, l’adrenalina sale e le probabilità di commettere degli errori e combinare un pasticcio aumentano notevolmente. Rallentare dunque uno dei due creando un gap, impedendogli di lottare potrebbe essere una dinamica interna interessante, un’ipotesi interessante, ma che comunque non spiega tutti i casi accaduti nel recente periodo.

Quanto accaduto a Monza, ad esempio, va contro qualsiasi tipo di ragionamento logico. La squadra ha sbagliato il pit stop del pilota che, in quel momento aveva le maggiori chance di vincere la gara, o quantomeno lottare con Verstappen, e ha successivamente chiesto al leader del mondiale di rallentare il passo e cedere la posizione al compagno.

Davanti ad un episodio simile impossibile trovare una spiegazione logica. Forse la McLaren fa tutto e il contrario di tutto proprio per destabilizzarci. Non dare punti di riferimento, nascondendo così, le sue vere intenzioni.

Foto copertina: McLaren, foto interne: FIA, YouTube, Formula1

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