Il weekend andato in scena sul circuito intitolato alla memoria degli Hermanos Rodriguez, se da un lato ha rilanciato Norris in chiave mondiale, riportandolo ad essere il leader della stagione, ha anche permesso a Verstappen di ridurre ulteriormente il distacco in classifica dal capolista. Sono 36 ora i punti di ritardo da Lando, mentre prima dell’avvio dell’ultimo weekend erano 40, nei confronti di Piastri.
Dei tre, due piloti sono attualmente molto forti mentalmente. Norris e Verstappen sembrerebbe abbiano solo bisogno dell’ultima spinta per demolire le speranze iridate dei rivali. Soprattutto l'olandese, che nelle scorse sei gare è stato capace di riaprire un mondiale apparentemente chiuso. Anche Lando Norris, ancor di più dopo il Messico, si ritroverà ora in un flusso di emozioni molto positivo. Il britannico è stato autore di un percorso più silenzioso rispetto all’olandese, ma anche lui, in quest’ultimo periodo, ha guidato sempre piuttosto bene. Ha sofferto insieme al team negli appuntamenti a loro ostili, per poi risorgere come una Fenice.
Quando la Formula 1 si reincontrerà lo farà in occasione del GP del Brasile, il prossimo 7 – 9 novembre. L’appuntamento che potremmo definire come il ‘match point mentale' della stagione. Per prima cosa ricordiamo che sarà arricchito dalla Sprint Race, e per questo metterà a disposizione tanti punti. Secondo poi, quando giungeremo al termine della serata di domenica 9 novembre, mancheranno solamente 3 gare alla conclusione (più una sola ultima Sprint).
Questo significa che la McLaren, avendo attualmente 36 punti di vantaggio su Verstappen con Norris e 35 con Piastri, qualora riuscisse a vincere con uno dei suoi piloti, specie con Lando, potrebbe dare a Verstappen il colpo del KO definitivo. Non ci sono margini per decretare il campione del mondo ad Interlagos, però qualora Max dovesse uscire dalla tappa brasiliana con un gap maggiore di 50 punti, non è che vogliamo dire che alzerà bandiera bianca poi, ma inizierà a vivere un percorso diverso, in cui emergerà della rassegnazione.
Per quanto l’olandese dica di non pensare alla lotta mondiale, lo abbiamo sentito tutti il team radio lanciato al muretto ieri sera poco prima del finale della gara, molto indispettito dal fatto che la FIA avesse chiamato in causa la Virtual Safety Car proprio quando era arrivato il momento di attaccare Leclerc per la seconda posizione. Non penserà al mondiale, però sta sicuramente lottando per ottenerlo.
Il Brasile potrebbe essere un importante match point mentale anche per lui. Matematicamente, anche se vincesse la Sprint e la gara, con i rivali fuori dai giochi, non riuscirebbe comunque a superarli e a diventare il leader della classifica. Tuttavia, il weekend mentre a disposizione un bottino massimo di 33 punti e se riuscisse a conquistarli metterebbe un grandissimo carico di pressione sul duo McLaren. Almeno su quello che otterrebbe meno punti tra i due.
Il match point mentale più importante però lo potrebbe mettere a segno Piastri. Se fosse Oscar a conquistare tutti quei punti, non solo riuscirebbe a riprendersi subito la leadership, ma sarebbe un risultato che gli darebbe molta fiducia. Fiducia che se in Messico è mancata in qualifica, l’australiano ha ritrovato in gara, dimostrando di essere ancora quel pilota freddo e deciso che abbiamo conosciuto nella prima parte dell’anno. In Messico, Piastri, ci ha intrattenuto con tanti sorpassi e ha anche fatto uno dei più belli ai danni di Russell nel corso del 60° giro.
Potrebbe anche accadere di non vedere lo stesso vincitore sia nella Sprint che nel GP di domenica in Brasile, ma è indubbio che chiunque dei tre vincerà il GP avrà una spinta maggiore rispetto agli altri e questo avrà una forte ritorsione sulle sfide a cui potremmo assistere poi nelle ultime tre gare del mondiale.
Foto: Red Bull Racing
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