Un weekend d’oro, quello di Antonelli in Brasile. Secondo posto nella Sprint e bis nella gara di domenica. Il suo miglior risultato della stagione e ovviamente della carriera. Durante il fine settimana è stato molte volte accostato a Verstappen, pilota con il quale è riuscito quasi a condividere un record a dir poco folle: assieme sono i piloti più giovani ad essere saliti sul podio di Interlagos.
Verstappen c’è riuscito all’età di 19 anni e 44 giorni, mentre Antonelli a 19 anni e 76 giorni. Per contro però bisogna dire che Kimi c’è riuscito nella sua stagione d’esordio, il che ha un peso sicuramente maggiore.
Tolti i record che, per certi versi lasciano un po’ il tempo che trovano, l’italiano sembra aver ritrovato sé stesso. Dopo un periodo di estrema difficoltà, vissuto fin tanto che la Formula 1 si è ritrovata a correre su suolo europeo, Kimi ha iniziato a fare dei buoni risultati. Soprattutto, sono due GP consecutivi che riesce a battere il compagno di box George Russell, che sul circuito di San Paolo ha enormemente sofferto le performance del bolognese.
Kimi ha concluso al secondo posto tutte le sessioni importanti del weekend: secondo posto nelle Sprint Qualifying, nella Sprint, nelle qualifiche e, poi a concludere, anche in gara.
Più del risultato in sé però, c’è un episodio per il quale immaginiamo che Russell abbia rosicato non poco al termine del GP. L'italiano è riuscito a contenere gli attacchi dell’arrembante Verstappen nel finale, per giunta con la vettura danneggiata nel contatto con Piastri e Leclerc nel corso del 6° giro. Cosa non riuscita a George neanche con una monoposto in perfette condizioni. Max impiegherà un solo giro a superare il britannico dal momento in cui ha avuto l’opportunità di aprire il DRS.
A Russell possiamo fornire l’alibi che quando l’olandese lo ha raggiunto aveva delle gomme Soft che avevano percorso solamente 7-8 giri. Quando invece si è ritrovato a lottare con Antonelli ne avevano 12-13. Resta comunque un’impresa quasi eroica quella dell’italiano, un vero e proprio smacco nei confronti di George. Anche perché, a conti fatti, Kimi è stato l’unico pilota in Brasile che Max non è riuscito a superare. L'unico che ha saputo tenergli testa.
Foto: Mercedes
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