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22/11/2025 14:00:00

Hamilton, che ti succede?


Articolo di Valeria Caravella
Hamilton, il rosso non brilla: a Las Vegas l’ennesima delusione. E se fosse un limite?

L'ennesimo weekend da dimenticare. La Ferrari doveva essere sinonimo di rinascita e di rivalsa, ma la prima stagione di Lewis Hamilton al volante della Rossa è stata tutt'altro. Delusione, frustrazione, e tanta sfortuna, a cui si aggiungono spesso degli errori dettati da un ambiente tutt'altro che sereno. La conferma la ritroviamo nelle qualifiche a Las Vegas: Hamilton veniva da sessioni competitive, ma nel momento in cui la posizione contava davvero, non si è acceso.

Complice il poco grip a bordo della sua SF-25 e un errore all'ultimo giro: Hamilton infatti, aveva la possibilità di poter effettuare un altro tentativo prima della conclusione del Q1. Lo stesso Adami, suo ingegnere di pista, l'ha incitato a spingere. Ma l'inglese, vedendo davanti a sé i semafori rossi ha alzato il piede, convinto di aver preso bandiera. Ma in realtà, stando ai parametri FIA, l'inglese è riuscito per pochissimo a tagliare per tempo il traguardo. Un semaforo ingannevole, forse fin troppo per un pilota del suo calibro, che ha perso la possibilità di registrare un altro tempo che, magari, avrebbe potuto salvarlo dall'eliminazione.

Una batosta dopo l'altra

"Non sono riuscito a far funzionare le gomme sono queste le prime parole nel post-qualifiche del sette volte campione del mondo, che si ritroverà a partire dall'ultima posizione nella gara di domani. Un risultato mai visto prima per Hamilton, salvo casi dovuti a penalità o problemi meccanici. La Ferrari invece, non partiva così indietro da 16 anni (anche qui tranne per penalità o problemi): l’ultima volta accadde con Giancarlo Fisichella al GP di Abu Dhabi 2009. Non sappiamo ancora cosa accadrà domani, magari il britannico riuscirà a compiere una rimonta impazzita che riuscirà a fargli tornare il sorriso in volto. Ma quanto visto oggi, fa davvero riflettere.

Dopo una stagione così altalenante, a cui si aggiungono il ritiro in Brasile e le recenti "considerazioni" del Presidente Elkan, Hamilton finisce inevitabilmente nel gruppo dei grandi bocciati del Mondiale. Non sarà di certo una partenza dal fondo della griglia a definire il suo valore, ma è innegabile che il progetto Ferrari–Hamilton stia affrontando più ombre che luci. Il talento non è in discussione, l'adattamento invece sì: riuscieremo a vedere "un altro Hamilton" nel 2026?

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Foto copertina x.com

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