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23/11/2025 17:00:00

GP Las Vegas - Analisi strategie: Antonelli prende tutto, Leclerc perde l’aiuto box


Gran Premio di Marco Sassara

Il mondiale è più aperto che mai. Il GP di Las Vegas decreta ufficialmente riaperta la lotta iridata tra Verstappen, Norris e Piastri. Max vince e guadagna 25 punti, Lando e Oscar terminano rispettivamente in seconda e quarta posizione limitando i danni, ma poi vengono entrambi squalificati per un’irregolarità riscontrata nella misurazione degli skid, permettendo così a Max di accorciare in modo prepotente il gap che lo separa dal vertice della classifica. L’olandese si dirige in Qatar con soli 24 punti di ritardo dal leader.

Fatto questo rapido, ma doveroso excursus, possiamo focalizzarci sul tema dell’articolo: le strategie. La Pirelli aveva già indicato dopo le qualifiche, come le strategie ad una sosta Medium-Hard fossero possibili a Las Vegas (leggi qui). Per quanto ci riguarda, ci eravamo lasciati scoraggiare dalle indicazioni emerse nel weekend, tra graining, temperature fresche e pioggia, e anche dal fatto che lo scorso anno, i piloti erano dovuti ricorrere a due set di Hard C3 per terminare la gara.

Nell’evento 2025 invece, terminato solamente qualche ora fa, si sono registrati dei bassi livelli di degrado della C3. Valori che hanno permesso ad Antonelli, di percorrere sulle gomme bianche, con 19°C di temperatura asfalto, la bellezza di 48 tornate, le stesse che ha compiuto anche Gasly (chiudendo però 15°, senza considerare la squalifica delle McLaren, fuori dai punti).

Questo ha fatto sì da rendere la strategia ad una sosta la più competitiva. Su Medium-Hard abbiamo avuto il vincitore del GP, Max Verstappen, seguito da Norris (poi squalificato), Russell, Piastri (poi squalificato), Leclerc, Sainz, Hadjar, Ocon, Bearman, Alonso e Gasly. Su Soft-Hard il solo Antonelli. Su Hard-Medium i veterani Hulkenberg e Hamilton, giunti entrambi a punti, e Colapinto rimasto fuori dalla zona punti. Lawson invece è stato l’unico su due soste M-H-H, coinvolto in un incidente al via. Ritirati Albon, Bortoleto e Stroll (Gabriel è stato anche penalizzato di 5 posizioni sulla griglia del GP del Qatar per il contatto avuto con Lance).

Antonelli prende tutto

Il cammino di Andrea Kimi Antonelli verso il podio è fatto di sfide, ma l’italiano e la Mercedes le affrontano, rischiano e le vincono tutte. La prima la prendono alla partenza, scattando con gomme Soft. L’italiano è l’unico a farlo. A noi sembrava un rischio eccessivo, ma Kimi interpreta il momento alla perfezione. Scatta alla grande, guadagna qualche posizione (risale fino alla P13 alle spalle di Hamilton, anche lui partito molto bene dalla P19) e rientra subito ai box approfittando della VSC uscita al secondo giro per montare le Hard.

A quel punto nessuno si sarebbe immaginato che le Hard potessero essere capaci di fare tutta la gara, altrimenti i piloti con la Media l’avrebbero montata subito. Forse nemmeno Antonelli credeva di poter arrivare alla fine. Fatto sta che sia Kimi che Gasly, montano le Hard e riusciranno a non effettuare più nessun’altra sosta addizionale.

Qualcuno ha detto che Kimi è riuscito a gestire la gomma perché non è mai stato in scia ad altre vetture, solo ad Ocon. Non è vero. Montate le Hard al terzo giro Andrea è 15° alle spalle di Franco Colapinto. Al 10° giro raggiunge l’Alpine, la supera immediatamente e guadagna la P14. Guadagna poi un’ulteriore posizione grazie al pit stop di Albon e dal 15° giro si attesta a 3’’ di distanza da Hamilton. Assieme a Lewis guadagna posizioni, a causa delle soste altrui, risalendo in P11. Siamo nel corso del giro 19. Antonelli si trova ancora a 3’’ da Hamilton. La scia non è così drammatica.

Nel corso del 21° passaggio Hamilton si libera di Ocon, con Antonelli che aveva guadagnato terreno fino a portarsi in zona DRS. Nel corso del 22° giro guadagna una posizione su Piastri che effettua la sosta posizionandosi alle spalle di Kimi con gomma Hard nuova. Nel corso del 25° giro l’italiano supera Ocon guadagnando così la P6 perché in contemporanea Leclerc decide di andare ai box per montare la Hard e rientrare in pista alle spalle di Piastri.

Antonelli effettua dunque 4 giri in aria sporca,, alle spalle del francese, 5 considerando il sorpasso su Colapinto. Superato Esteban resta comunque a 2’’5 da Hamilton. Che diventano all’incirca 1’’3 al 28° passaggio. Al 30° giro è Hamilton a fare la sosta , Antonelli entra nella scia di Hulkenberg, che però pitterà nel corso della 31° tornata. Da lì in poi Kimi avrà pista libera fino a qualche giro dalla fine. Al 31° passaggio aveva 13’’ di ritardo dal compagno Russell (infastidito da dei problemi tecnici sulla sua vettura, George parla di sterzo) e terminerà la gara al quarto posto con soli 2’’4 di ritardo. Kimi arretra inizialmente di una sola posizione a beneficio di Piastri per scontare i 5’’ di penalità rimediati per la falsa partenza ad inizio gara e batte Leclerc per soli 190 millesimi.

Leclerc viene battuto soprattutto grazie agli irresistibili ultimi giri veloci messi a segno dall’italiano sul ritmo dell’134’’basso, mentre Charles girava sul piede dell’1’34’’alto. Antonelli ha fatto un lavoro superlativo guidando in aria sporca per un massimo dunque di una decina di giri. Se però consideriamo che il suo stint è durato 48 tornate, contro le 29 di Piastri e le 26 di Leclerc, possiamo affermare che, non c’è scusa che tenga.

Leclerc perde il podio per 190 millesimi. Errore del muretto?

E’ un’affermazione un po’ forte. Leclerc stesso afferma che migliorando qualcosa in termini di gestione avrebbe potuto fare di più. Noi crediamo che, vista la doppia squalifica della McLaren, sarebbe potuto salire virtualmente sul podio, al posto di Antonelli, se e solo se, il muretto della Ferrari non avesse preso sotto gamba il ritmo di Kimi nel finale. Sarebbero bastati 190 millesimi a permettere a Charles di ottenere il gradino più basso del podio, un’inezia.

Kimi è stato grande nel fare gli ultimi giri, dal 46° in poi in 1’34’’228, 1’34’’329, 1’34’’331, 1’33’’998, 1’34’’068. Mentre il pilota della Ferrari ha girato in 1’1’34’’458, 1’34’’636, 1’34’’778, 1’35’’090, 1’34’’669. Tra l’altro con gomme più fresche rispetto all’italiano. Sarebbe bastato poco, sarebbero bastati 190 millesimi, che spalmati su 5 giri farebbero 38 millesimi a tornata.

Purtroppo si è trattato di un’occasione sprecata. Non che sarebbe servita a molto in ottica costruttori, visto il doppio podio Mercedes. Forse però avrebbe dato un po’ di morale alla Ferrari in vista delle ultime gare.

Verstappen, Norris, Hamilton

Verstappen ha avuto una gestione completa di gara, stampando il nuovo giro record della pista all’ultimo giro con gomma Hard. La sua vittoria nasce alla partenza, quando ha saputo conquistare la P1 sfruttando l'errore di Norris. Hamilton con le Medie, girava su tempi molto, ma molto più alti. Lewis ha concluso sul ritmo dell’1’35 alto, effettuando giusto qualche passaggio sotto all’1’35’’.

Fino al 45° giro Norris riesce a tenere il ritmo di Verstappen restando ad una distanza di 6’’, ma poi alza il piede. Inizia a girare in 1’37’’ chiudendo a 20’’ da Max (15’’ in 5 giri, ovvero 3’’ a tornata). Al termine della gara afferma di aver avuto indicazione di rallentare dal muretto, forse per problemi con il carburante, ma forse, con il senno di poi, si poteva trattare di un tentativo di depistaggio nei confronti dei controlli FIA.

Hamilton ha fatto il suo su strategia Hard-Medium. Il passo sulle Hard è stato promettente, era quella la gomma da gara. Sulle Medie invece il ritmo si è arenato. Lo dimostra il fatto di aver concluso decimo a 8’’ di distanza da Hulkenberg. Lewis non ha mai avuto il ritmo per infastidirlo.

Il riassunto Pirelli

Le parole rilasciate da Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, al termine del GP di Las Vegas: "Nella notte di Las Vegas si sono confermate le previsioni della vigilia del Gran Premio. La gara è stata caratterizzata da una sola sosta, con le mescole Medium e Hard incaricate di spartirsi la distanza dei 50 giri. Il fenomeno del graining è stato molto contenuto, presente solo su poche vetture e localizzato principalmente sull’asse anteriore. Il fattore determinante va probabilmente ricercato nelle condizioni della pista, nettamente più pulita rispetto alle libere. Se lo scorso anno, con temperature simili, i piloti erano stati costretti a due soste proprio a causa del graining, quest’anno, pur non risparmiando le gomme, sono riusciti a prolungare gli stint. Ulteriore conferma delle migliori proprietà meccaniche delle mescole attuali, già evidenziate nel corso della stagione".

Foto copertina: X, Mercedes; foto interne: Pirelli

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