Le elezioni presidenziali della FIA sono previste per la prossima settimana, anche se un procedimento legale potrebbe far slittare questa data al prossimo febbraio.
Già da mesi vi avevamo riportato come, a causa di una regola molto discutibile, nessun altro candidato potesse candidarsi contro il presidente in carica Mohammed Ben Sulayem il 12 dicembre. La pilota svizzera Laura Villars aveva espresso l'intenzione di sfidare l'emiro ma, vedendosi impossibilitata per questo cavillo burocratico, a ottobre ha avviato un'azione legale contro la FIA per contestarne il processo elettorale.
Il suo avvocato ha chiesto un provvedimento d'urgenza al tribunale di Parigi per sospendere le elezioni, ma queste si svolgeranno come previsto a Tashkent, in Uzbekistan, con Ben Sulayem pronto a ottenere un secondo mandato quadriennale.
Sebbene il tribunale non abbia preso alcuna decisione, un comunicato stampa di Villars ha affermato che il giudice “ha ritenuto che le irregolarità sollevate in merito alle elezioni presidenziali debbano essere esaminate”. L'avvocato della Villars, Robin Binsard, ha poi dichiarato: "Continueremo questo contenzioso contro la FIA davanti ai giudici che si pronunceranno in merito. Una prima udienza è prevista per il 16 febbraio 2026".
Un portavoce della FIA ha dichiarato: "Il tribunale francese ha emesso la sua decisione il 3 dicembre, confermando che l'elezione del presidente della FIA si svolgerà il 12 dicembre durante l'Assemblea Generale della FIA a Tashkent, in Uzbekistan. La FIA rimane concentrata sulle prossime Assemblee Generali e sulla discussione con i suoi club membri di questioni importanti a livello globale sia per il motorsport che per la mobilità automobilistica".
Il comunicato stampa afferma che la “validità dell'elezione, alla luce delle obiezioni sollevate, potrà essere riesaminata, contestata o annullata” in occasione di tale udienza, quando le questioni sollevate dalla Villars “saranno affrontate per la prima volta dinanzi al tribunale”.
La svizzera ha annunciato la sua candidatura a settembre ma, come l'americano Tim Mayer, non è riuscita a mettere insieme la lista richiesta di potenziali vicepresidenti da un elenco ufficiale di 29 nomi entro la scadenza del 24 ottobre. Ogni candidato deve infatti nominare una persona da tutte le regioni globali della FIA, ma c'è solo un sudamericano nella lista ufficiale, e la brasiliana Fabiana Ecclestone, moglie dell'ex boss della F1 Bernie, fa già parte del team di Ben Sulayem. Ciò impedisce a qualsiasi altro candidato di nominare un potenziale vicepresidente sudamericano, il che significa che nessun altro può partecipare alle elezioni.
Le questioni sollevate dalla Villars includono l'“impossibilità di presentare una lista alternativa” e la “situazione senza precedenti di un unico candidato eleggibile” per il Sud America, oltre alla “conformità delle procedure elettorali con i principi dichiarati dalla FIA di governance, democrazia e integrità”. Il collega candidato Mayer aveva già accusato la FIA di “mancanza di trasparenza” e di “illusione di democrazia” quando, ad ottobre, durante il weekend di Austin, in conferenza stampa si era ritirato dalla corsa alla presidenza.
In risposta, un portavoce della FIA ha affermato: "Le elezioni presidenziali della FIA sono un processo strutturato e democratico, volto a garantire equità e integrità in ogni fase".
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