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05/07/2015 18:54:42

Gp Gran Bretagna 2015 - Gara


Gran Premio di Walter Mesiti

Ogni volta che ha vinto qui, è stato l’anno dei suoi mondiali: trionfò nel 2008 con la McLaren e lo ha fatto lo scorso anno. Adesso Lewis Hamilton si ripete, con una vittoria che lo proietta a 17 punti di vantaggio su Nico Rosberg, oggi sconfitto. Sarà l’aria di casa, l’eccitazione di Silverstone, che manda al diavolo per un giorno la storica compostezza britannica e porta al punto di ebollizione l’entusiasmo della folla inglese, qui in visibilio per l’idolo di casa, che si è concesso più del solito ai suoi numerosissimi tifosi durante la parata dei piloti. Sarà che questa era una gara troppo importante, quasi decisiva, nei pressi del giro di boa del mondiale. A Lewis serviva battere Rosberg e ci è riuscito. La quinta vittoria stagionale del campione in carica (contro le tre di Nico) rende nuovamente lepre Hamilton e adesso nelle ultime quattro gare i due alfieri della Mercedes sono pari quanto a primi posti.

La gara, però, non è certo iniziata come tutte le altre volte. No. Non c’è stata la solita, noiosa fuga delle Mercedes: le strabilianti Williams hanno offerto sin dallo start uno spettacolo assolutamente inatteso, che ha trasformato l’appuntamento inglese nella gara finora più bella dell’anno. Al via Felipe Massa ha compiuto una partenza da antologia, infilandosi tra le due Mercedes in prima fila e schizzando via, seguito dal compagno Bottas. Per una fetta di gara il dominio Williams c’è stato e ha fatto sicuramente paura al team teutonico. Poi, alcune scelte “lente” e non proprio azzeccate nella strategia hanno offerto a Hamilton la possibilità di portarsi in testa con il gioco delle soste (qui iniziate prima del previsto). A pepare ulteriormente l’inizio della corsa ci hanno pensato le due Lotus, che con un contatto hanno costretto a uscire la safety car e innescato un carambola che ha portato Alonso a “eliminare” subito Button (come se già in casa McLaren non avessero abbastanza guai…).

Il secondo evento che ha rimescolato le carte e mantenuto un certo tasso di incertezza fino alla fine è stato l’arrivo della pioggia. Si è partiti con il sole ma si sapeva che nel corso del gran premio sarebbero arrivati degli acquazzoni. E’ stato questo a consentire a Sebastian Vettel un insperato recupero sulle Williams, sopravanzate grazie a un tempismo eccellente nel passaggio da gomme slick a gomme intermedie da bagnato (stessa mossa di Hamilton nei medesimi istanti). Già, perché la gara delle Ferrari in realtà poteva essere ben peggiore: dopo una qualifica in cui entrambi i piloti in rosso sono stati battuti dalle Williams, la partenza è stata molto difficoltosa sia per Raikkonen che per Vettel. E’ quasi sembrato di rivedere la Ferrari dell’anno scorso, in lotta a metà gruppo e in piena difensiva. Il già citato tempismo nel passare alle intermedie, come detto su, ha però cambiato i destini della corsa del Cavallino, che è tornato felicemente sul podio (naturalmente proprio con Sebastian).

Lo stesso tempismo non c’è stato con Kimi Raikkonen, che ha montato prima di Vettel le intermedie Pirelli, trovandosi nella situazione di dover guidare con queste coperture quando la pista era praticamente umida ma non interamente piena d’acqua. Sebastian ha resistito per molto più tempo con le slick, superando le relative difficoltà e andando anche abbastanza forte (cosa non facile, come si può immaginare), una mossa simile a quella delle Mercedes e delle Williams, con piloti altrettanto bravi a “tenere” la monoposto in simili, insidiose condizioni. Dure le parole di Arrivabene, che oltre a sottolineare con sincerità l’inferiorità odierna della Ferrari, ha elogiato il tempismo di Vettel ma non ha espresso alcun complimento verso Raikkonen. E’ anche vero che non è solo il pilota a chiedere di effettuare un cambio gomme, ma c’è anche un muretto pronto a supportarlo nell’organizzazione della scelta… Potrebbero essere chiari segnali di un divorzio annunciato tra la Scuderia e il pilota finlandese, il cui sedile a fine anno potrebbe essere più che traballante.

In tal senso potrebbe essere interessante anche la chiave di lettura della gara di Bottas, ormai definito candidato numero uno a prendere il posto del connazionale Kimi sulla Ferrari già l’anno prossimo (nonostante le smentite, ovvie, si sprechino): Valtteri, nelle prime fasi di gara, pur essendo più veloce non ha potuto superare Massa per uno strano ordine di squadra. Che sia il seme per una frattura col team e l’inizio definitivo della sua avventura da ferrarista? Ci abbiamo messo un po’ di maliziosa fantasia, ma a volte tutte le tessere del mosaico seguono questa direzione e vanno di colpo al loro posto… Quel che è certo, oggi, è che Lewis Hamilton si è rilanciato alla grande con il rinforzo della sua leadership in campionato. E, se vogliamo riflettere anche su un altro aspetto fondamentale di questo sport, non possiamo ignorare la magica atmosfera dell’appuntamento di Silverstone. Un appuntamento carico di storia, di significati, di quell’antico calore che solo certi tipi di pubblico ti sanno dare, vedi Monza. Un valore aggiunto che, speriamo, contribuirà a salvare il Gran Premio d’Italia, in questi mesi sempre più a rischio a causa del mancato rinnovo dal 2017 in avanti. Nel nostro piccolo ci uniamo anche noi all’appello di chi vuole salvare l’appuntamento tricolore della Formula Uno, perché la cosa più bella da vedere oltre a un pilota che vince è quella cornice spettacolare e appassionata di cui le corse hanno un vitale bisogno.