Hamilton 10: Fuoriclasse assoluto nella vittoria e nella sconfitta. Dopo un’atroce beffa che avrebbe abbattuto chiunque rende omaggio ai vincitori. Il sabato di Interlagos il mondiale sembrava finito e invece con una striscia perfetta si è regalato una grandissima chance. Anche oggi per 57 giri è stato perfetto, evitando le insidie dei due piloti Red Bull con astuzia e perizia, tradito solo dalla safety car e più ancora dal muretto Mercedes. IMMORTALE
Verstappen 10: L’unica cosa dura da digerire nel suo trionfo mondiale è l’ascolto prolungato del tormentone dei suoi fans. La gara di oggi merita un 8 per la sua determinazione nei sorpassi su Lewis (penalizzato sul primo) e per la sua perseveranza quando l’inglese allungava ma con l’ombra di una pessima partenza che gli stava costando il titolo. Il voto pieno invece è per una stagione perfetta dove è stato costantemente al livello del miglior Hamilton di sempre. SUPERMAX
Sainz 9: Il driver del giorno è lui, a podio dietro i due marziani. Arrivato in Ferrari con la fama di pilota tosto e costante, entra nel team con grande umiltà iniziando un percorso di crescita fatto di duro lavoro. I podi ottenuti ed il 5 posto finale, cioè il “mondiale” degli altri, sono il giusto e meritatissimo premio. CARLOS I
Perez 8: Nel giorno del giudizio è lui lo scudiero top. Sacrifica un giro in qualifica per spingere Max verso la Pole. Allunga il primo stint per frenare la corsa di Lewis e far riagganciare Max. Far perdere 5” in un settore ad Hamilton duellando correttamente con lui non è qualcosa che molti piloti possono vantare. Solo la sfortuna lo priva di una meritatissima festa Red Bull sul podio. “CHECO IS A LEGEND”
Tsunoda 7: Il giapponesino risorge in questo finale di stagione tornando al livello del promettente avvio. Pimpante già in qualifica dove riesce a fare meglio di Gasly (6), si riconferma in gara guidando il trenino Alpha Tauri ai piedi del podio. BANZAI
Raikkonen e Giovinazzi 6: Alla loro ultima gara in F1 (speriamo solo temporaneamente per Antonio) avrebbero meritato una vettura che finisse la gara. Invece la loro Alfa Romeo (1) li tradisce, i freni per il finlandese, il cambio per il pugliese. AGONIA FINITA
Leclerc 5: Nell’ultima tappa del 2021 prende la paga da Carlos in qualifica e in gara perdendo il 5 posto finale. La sensazione è che stia soffrendo il buon impatto dello spagnolo in squadra. Il quesito per il 2022 è se continuerà questo disagio o se la vicinanza di Sainz lo farà crescere nell’approccio alla gara. AI POSTERI
Bottas 4: Nel momento decisivo del mondiale e nel giorno dell’addio alla Mercedes decide di sparire dai radar lasciando solo Lewis contro le due Red Bull. Sempre pavido nel corpo a corpo con gli avversari dovrà riabituarsi a lottare nelle retrovie nella prossima stagione. ALFA MA NON MAN
Latifi 3: Il pilota più ignorato del paddock fino a 5 giri dalla fine della stagione diventa il protagonista della sfida mondiale, azzeccando il peggior momento per un pilota motorizzato Mercedes per uscire di pista. OCCHIO A TOTO
Box Mercedes 2: Hanno iniziato marcando da vicino la Red Bull per poi virare su scelte conservative. Stava pagando quella di non coprire il secondo pit di Max, ma non richiamare Lewis in regime di safety si è rivelato un suicidio. OTTIMISTI
Toto Wolff 1: Magari avrà ragione sul regolamento, perdere così di sicuro non fa piacere a nessuno, ma il suo atteggiamento in questi ultimi gran premi è stato indisponente. Dovrebbe prendere qualche lezione di sportività dal suo alfiere. INQUALIFICABILE
Michael Masi e F1 0: L’avevamo paventato ed è successo ancora. Il rovente finale di stagione e gli episodi chiave di Abu Dhabi avrebbero meritato un giudice capace e non un tipo rispetto al quale Ponzio Pilato sembra Salomone. Ma la croce non va gettata solo su di lui e non dovrebbe essere la sola testa a cadere. Non mi aveva convinto per niente la nomina a capo della F1 di un signor nessuno come Domenicali e i risultati si vedono, leadership fantasma. I tempi di Ecclestone e Whiting sembrano lontanissimi rispetto a questa banda di dilettanti allo sbaraglio. LA CORRIDA
Tra gli altri, McLaren (5) tra luci, poche con un buon Norris (7) in profumo di podio e rallentato da una foratura, e ombre, quelle del solito spento Ricciardo (4). A punti Alonso (6) e Ocon (6) ma l’Alpine (6) deve piegarsi alla super Alpha Tauri (8). Menzioni speciali per Mick Schumacher (10), l’antico record di papà andava portato in salvo e il suo duello per la penultima posizione con Latifi è stato il prologo al momento chiave del mondiale, e per Glock (10), dopo 13 anni da oggi il suo nome non sarà più sinonimo di un mondiale perso all’ultimo giro.
Titoli di coda (forse) e arrivederci al 2022.