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05/03/2022 16:35:00

E se Hamilton o Verstappen fossero stati russi?


Articolo di Marco Sassara
Oggi il team Haas, condannando le azioni della Russia nei confronti dell'Ucraina, ha deciso di rescindere con effetto immediato il contratto in essere con Nikita Mazepin. La decisione però si sarebbe rivelata altrettanto semplice se solo …

Non s’intende fare nessuna invettiva contro le decisioni prese dai governi e dalle associazioni sportive per manifestare il proprio sdegno contro le azioni di Putin e della Russia nei confronti dell’Ucraina. Tutti concordiamo nel dire che ai nostri tempi non è possibile permettere la nascita e il perdurare di un conflitto di questa portata.

È per questo che l’Europa, l’America e molti paesi internazionali stanno decidendo di procedere con delle sanzioni contro la Russia per manifestare la loro disapprovazione. Alle mosse politiche si stanno aggiungendo lentamente anche quelle sportive, con il mondo del Motorsport che sta prendendo decisioni limitanti nei confronti degli atleti e con Gran Bretagna ed Australia che hanno proibito a tutti i piloti russi e bielorussi di prendere parte a qualsiasi tipo di manifestazione motoristica all’interno dei loro territori.

L’ultima azione, per quel che riguarda la Formula 1, l’ha presa il team Haas che, nonostante la FIA abbia concesso ai piloti di nazionalità russa di partecipare a tutti i suoi eventi (purché corrano senza sfoggiare i colori della propria nazione) ha deciso di rescindere con effetto immediato il contratto in essere con Nikita Mazepin (qui le possibili opzioni per il sostituto).

Nikita Mazepin, Team Haas F1 (foto: Twitter, Haas)

Nei giorni scorsi questa era stata evidenziata da alcuni come unica via percorribile. Una scelta facile e opportuna, che poteva rivelarsi anche vantaggiosa per la squadra americana secondo Ralf Schumacher (leggi qui). Ma sarebbe stata altrettanto semplice se fossero stati Lewis Hamilton (7 titoli mondiali) o Max Verstappen (campione del mondo 2021) a dover essere messi in disparte dai propri team, solo perché in possesso di nazionalità russa?

Sarebbe stato altrettanto semplice per la Ferrari privarsi di Leclerc se solo Charles fosse nato e cresciuto in un luogo amministrato da Vladimir Putin? La mia ovviamente è solo una provocazione che ha l’intento appunto di causare in voi lettori una profonda riflessione. La stessa cosa la si sarebbe potuta dire dell’Aston Martin con Vettel (4 corone iridate) oppure dell’Alpine con Alonso (2 titoli in possesso dell'asturiano) ad esempio. Vi leggiamo.

Foto: Red Bull