Quest’oggi abbiamo già parlato di (in)coerenza e purtroppo, ne dobbiamo parlare ancora. Il futuro del Gp d’Arabia Saudita è a rischio. Giusto questa mattina abbiamo ascoltato le parole di Stefano Domenicali in difesa del Paese e disposto a fare il massimo affinché resti al centro dei programmi della Formula1 (qui le sue parole).
Ricorderete però l’atmosfera che si viveva a Jeddah venerdì sera, il giorno dell’attacco missilistico alla base Aramco posizionata a 20 km dal circuito. Quella sera c’erano stati molti incontri, sia quello organizzato dai vertici della categoria, sia quello della GPDA (l’associazione dei piloti).
Appare dunque interessante ora, apprendere quelle che sono state le rassicurazioni date ai conducenti proprio in quella serata da Stefano Domenicali. Garanzie rivelate da Valtteri Bottas a ‘RacingNews365.com’: “Abbiamo sicuramente vissuto un weekend impegnativo. Nella tarda serata di venerdì abbiamo avuto un incontro con la F1 che ci ha promesso di riconsiderare tutti gli eventi per il futuro, incluso quello dell’Arabia Saudita. La volontà è quella di correre in posti dove la sicurezza di tutti gli addetti ai lavori sia garantita al 100%.”
Valtteri Bottas intento a parlare con il compagno di box Alfa Romeo, Guanyu Zhou (foto: Twitter, Alfa Romeo)
Un pensiero totalmente diverso rispetto a quello manifestato dal CEO della Formula 1 con Domenicali, che ribadiamo, ha espressamente detto che farà tutto il possibile affinché possa esserci un altro GP nel Paese arabo (leggi qui).
In tutto ciò potrà essere determinante l'impegno della GPDA. I piloti faranno sentire la propria voce e cercheranno di cambiare le cose. Purtroppo però già consapevoli della possibilità di non essere presi in considerazione: “La GPDA è davvero molto unita in questo momento. Abbiamo mostrato tutti gli stessi sentimenti. Qualunque problema emerga in futuro ci organizzeremo e lo affronteremo insieme. Forniremo sempre il nostro punto di vista. Vogliamo fare la differenza, ma sappiamo anche che non sempre potremo riuscirci” ha concluso Bottas.
Foto: Twitter, Formula1