Svegliarsi presto per seguire le varie sessioni sul lontano circuito di Melbourne, per tanti anni sede della gara inaugurale della stagione, era un rito che mancava dal 2019
Le qualifiche del GP d'Australia iniziano con tutti i dubbi emersi dopo le FP3 in cui sono improvvisamente saltate le gerarchie che sembravano essere abbastanza stabili. Su una pista sporca e con molto meno grip, Red Bull e Ferrari non riescono ad esprimere tutto il potenziale e torna invece in alto una McLaren che sembra aver improvvisamente risolto tutti i suoi problemi, specialmente con Norris che chiude in testa la sessione di prove.
Ad alterare gli equilibri, oltre alla pista più sporca, era arrivata anche la decisione della direzione gara di eliminare, per motivi di sicurezza, la quarta zona DRS tra le veloci curve 9 e 10. Decisione che però di fatto aumenta il fastidioso effetto porpoising in quel tratto, perché le macchine con ala chiusa si schiacciano di più al suolo innescando l'alternanza del pompaggio e dello stallo aerodinamico che causa l'effetto ondulatorio che i piloti gestiscono con grande difficoltà.
Pronti, via, ed abbiamo subito le Ferrari e le Red Bull ad occupare le prime 4 posizioni, ma la nuova terza forza sembra proprio la McLaren che mette momentaneamente Norris e Ricciardo in P5 e P6. Passano però solo pochi minuti prima che Alonso e Bottas rimettano in chiaro che sono anche loro in lotta per le posizoni d'onore, inserendosi alle spalle della Ferrari di Sainz finito momentaneamente in P4.
Intanto in casa Aston Martin, dopo l'incidente nelle FP3, hanno concluso le frenetiche riparazioni sulla monoposto di Stroll, ma non riescono a sistemare quella di Vettel, anche lui contro le barriere nelle FP3. Stroll va quindi in pista, e gli bastano poche curve per rendersi protagonista dell'ennesimo incidente che vede coinvolti sia lui che Latifi. Il pilota Williams, che prepara il suo giro veloce, tenta il sorpasso della Aston Martin sulla destra, Stroll invece crede di dovergli lasciare spazio sulla sinistra e lo colpisce quando anche lui si sposta sulla destra. La conclusione è un film già visto, con la Williams di Latifi distrutta a bordo pista. Bandiera rossa esposta a due minuti dalla fine ed un solo tentativo per alcuni piloti per accedere in Q2, tra cui le due Haas particolarmente in difficoltà su questo circuito dopo le buone prestazioni delle due gare di inizio stagione. Con il tempo extra concesso dalla bandiera rossa, i tecnici Aston Martin riescono a sistemare anche la monoposto di Vettel. Ad andare in pista per l'ultimo tentativo sono quindi le due AlphaTauri, le due Haas, l'Aston Martin di Seb, la Williams di Albon, l'Alpine di Ocon, la McLaren di Ricciardo e incredibilmente le due Mercedes che forse sfruttano ogni giro per apportare miglioramenti alla W13 ma che in pratica non faranno neanche in tempo a passare sulla linea del traguardo in tempo per effettuare un giro veloce. Alla fine gli esclusi sono proprio Albon, Magnussen, Vettel, Latifi e Stroll. Bravo Schumacher a superare il taglio del Q1 con l'ultimo tentativo.
Il primo tentativo del Q2 vede le Ferrari uniche monoposto ad andare in pista con gomme soft usate, il risultato non è ottimale, con Leclerc che si ferma alla P4 e Sainz in P8. In testa le due Red Bull con alle spalle ancora un ottimo Alonso. Ottimo giro di Russell che la mette momentaneamente in sesta posizione.
Il secondo tentativo delle Ferrari con gomma nuova porta prima Sainz in P3 e poi Leclerc in P2, ancora però abbastanza lontani (quasi tre decimi) dall'ottima prestazione di Perez che chiude in testa questa sessione.
Gli esclusi dal Q3 sono Gasly, Bottas, Tsunoda, Zhou e Schumacher, entrambe le Alfa Romeo ed entrambe le AlphaTauri che tanto bene avevano fatto nelle prime due gare. Tornano in Q3 entrambe le Mercedes ed entrambe le McLaren.
Finisce intanto sotto investigazione l'attuale leader della sessione, Segio Perez, per aver ignorato bandiera gialla, errore che potrebbe costargli 3 posizioni di penalità sulla griglia di partenza. La decisione è comunque posticipata a dopo la fine delle qualifiche.
La pole sembra quindi una questione a due tra Perez, particolarmente a suo agio qui a Melbourne, ed il solito Max Verstappen. Il primo tentativo va a favore di Perez per 1 millesimo di secondo, a causa di un piccolo errore di Max all'ultima curva. Ma arriva il lampo improvviso di Charles Leclerc che si mette momentaneamente davanti a tutti con un ottimo 1:18.239. Leclerc registra il suo giro veloce giusto qualche istante prima dell'ennesima bandiera rossa, questa volta per l'uscita di pista di Fernando Alonso. Meno fortunato invece Carlos Sainz che prende bandiera rossa proprio mentre passava sul traguardo con un tempo che lo avrebbe portato quanto meno in seconda posizione.
Nel secondo ed ultimo tentativo, quello che vale la pole definitiva, è ancora Charles Leclerc il più bravo di tutti, mettendo insieme un giro quasi perfetto che arriva ancora una volta quando tutto sembrava scritto con Max Verstappen che qualche secondo prima aveva fatto un giro grandioso che però gli vale solo la seconda posizione. Terzo Perez, quarto Norris che conferma la ripresa di McLaren con anche Ricciardo nei primi 10 (P7).
Ottavo posto per Ocon su una Alpine che con Alonso ambiva a posizioni migliori, non fosse stato per il problema e l'incidente nel Q3 dello spagnolo (P10).
Non tanto bene invece Carlos Sainz che, dopo la sfortuna della bandiera rossa, non riesce a mettere insieme un buon giro e chiude solo in P9.
Segnali di ripresa per la Mercedes con Hamilton (P5) che alla fine si porta davanti al compagno Russell (P6)