È un weekend davvero caldo, quello del GP di Singapore, non tanto per le temperature di Marina Bay o per quella che sembra essere una lotta serrata in pista tra Ferrari, Red Bull e Mercedes, ma per questioni politiche ed economiche.
Nello specifico, ciò che sta animando il paddock della F1 è la questione relativa alla notizia, praticamente ufficiale, di alcune irregolarità emerse dalla revisione della FIA della gestione del budget cap, nel 2021, da parte di Red Bull, e non solo.
Una violazione del budget (che la FIA dovrebbe rendere nota la prossima settimana), da parte del team di Chris Horner, che dovrebbe aggirarsi, secondo le voci circolanti, attorno ai 10 milioni di dollari. Una cifra, di fatto, non trascurabile in relazione a quello che è il tetto massimo imposto dalla Federazione di 145 milioni di dollari e che, oggettivamente, potrebbe aver portato al team di Milton Keynes vantaggi tecnico-prestazionali tutt'altro che trascurabili in una stagione di lotta estrema, punto su punto, come quella passata.
Come inevitabile che fosse, la questione ha agitato l'intero circus iridato, creando non poche polemiche e svariati botta e risposta.
Proprio per questo, nel Venerdì di Singapore molte sono state le opinioni raccolte sulla questione, tra cui quella del team principal Mercedes, Toto Wolff.
Il numero uno del team campione del mondo non ha usato mezzi termini nell'etichettare come "un segreto di Pulcinella del paddock" il fatto che, da tempo, la Red Bull era sotto indagine per una grave violazione del budget cap.
L'austriaco ha poi confermato che i team "fuori legge" sarebbero due: Aston Martin per una violazione minore e Red Bull, appunto, per una violazione importante.
"Tutti siamo indagati e, per quanto ne sappiamo, c'è una squadra con una violazione minore e una squadra che è massicciamente fuori dal budget e che è ancora sotto controllo".
A questo punto, le sanzioni per il team di Lawrence Stroll dovrebbero essere di carattere economico (a causa delle lieve infrazione), mentre per il team anglo-austriaco la questione diventa spinosa e la rosa dei possibili provvedimenti si ampia, dalla detrazione dei punti per pilota e costruttora relativi al 2021, passando per la sospensione da una o più gare, fino a limitazioni del budget (e cosi degli sviluppi) per il 2023.
Toto Wolff ha poi risposto a quella che è stata la replica alla polemica da parte di Chris Horner, team principal Red Bull, che ha sostenuto la assoluta legalità dei conti del suo team.
"È divertente che Horner dica che i conti erano in ordine perché sono indagati da mesi. Forse non parla con il suo chief financial officer. Le voci circolavano da un po' sul fatto che fossero finiti fuori dai limiti di budget".
Violazioni che, già in quanto tali, risultano gravi e contro lo spirito dello sport e del regolamento ma che, secondo l'ottimo punto di vista di Wolff, non sarebbero limitate solamente alla passata stagione.
Nel dettaglio, questa azione illegale avrebbe aiutato, secondo Toto, Red Bull a vincere il mondiale 2021 con Max Verstappen, avvantaggiandosi anche nello sviluppo della macchina per la stagione attuale.
Non solo, poiché questo modello illecito di business sarebbe stato applicato da Milton Keynes anche in questo 2022, creando così ulteriori benefici per il prossimo mondiale (come l'omologazione del famoso telaio alleggerito, poi misteriosamente scomparso).
"Se hai sforato nel 2021, lo hai fatto anche nel 2022 e avrai un vantaggio anche per il 2023. Se è vero che quest'anno hanno omologato un telaio leggero, allora potrebbero usarlo l'anno prossimo. È una cascata di eventi che possono essere influenti in tutti e tre i campionati".
Prima di congedarsi, il CEO di Mercedes-AMG ha tenuto a sottolineare quanto, a differenza dei rivali, il suo team stia lavorando nel totale rispetto delle nuove normative economiche, rinunciando anche pezzi nuovi, sviluppi e personale che, in questa stagione di crisi tecnica, avrebbero fatto davvero comodo.
"Stiamo utilizzando parti usate, non stiamo sviluppando ciò che potremmo sviluppare e abbiamo licenziato più di 40 persone che mancano molto nella nostra organizzazione".
Come ultima battuta, tornando alla Red Bull, Toto Wolff non si è sbilanciato su quelle che potrebbero essere le possibili sanzioni per il team, sostenendo che questa è esclusiva competenza dei giudici il cui compito, ovviamente, è tutt'altro che semplice.
"Non spetta a me giudicare quali potrebbero essere le sanzioni, spetterà ai giudici. Loro hanno tutto per analizzare, ma non vorrei essere nella loro posizione a causa dell'impatto che questa violazione ha avuto e avrà in tre anni".
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Foto Twitter Mercedes