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03/10/2022 09:15:00

GP Singapore 2022 - Analisi strategie: Ferrari, così no. Le parole dette in radio hanno un peso


Gran Premio di Marco Sassara

La gara di Marina Bay è stata pesantemente condizionata dalla pioggia. Un incredibile temporale si è abbattuto sul tracciato fino a pochi minuti prima dell'inizio delle procedure di partenza comportando un ritardo di un’ora nella disputa dell'evento. Corsa svolta per metà sul bagnato non ha visto un numero così elevato di pit stop, ma sono comunque emersi degli interessanti spunti di riflessione. Li andiamo ad analizzare partendo come sempre dal comunicato rilasciato dalla Pirelli al termine del GP.

Analisi Pirelli

Dopo aver ottenuto la vittoria sul circuito di Monte Carlo, Sergio Perez (Red Bull) riesce a salire nuovamente sul gradino più alto del podio davanti a Charles Leclerc e Carlos Sainz anche a Singapore, dimostrandosi così un vero re dei circuiti cittadini. La partenza della gara è stata rimandata di un’ora a causa di un nubifragio abbattutosi su Marina Bay pochi minuti prima dell’apertura della pit lane. Una volta che la pioggia è cessata, le pozze d’acqua presenti in pista si sono asciugate in fretta permettendo ai piloti di partire sulle Intermedie. Tuttavia, si è dovuto attendere fino ad oltre la metà di gara affinché qualcuno potesse passare alle gomme slick.

La Safety Car è stata ancora la grande protagonista. È subentrata per la prima volta al settimo giro, ma nessuno ne ha approfittato per cambiare le gomme. La Virtual al 21° giro porta George Russell a decidere di montare per primo le Medium. Gli altri team lo seguono a metà gara, tutti tranne Daniel Ricciardo (McLaren) e Valtteri Bottas (Alfa Romeo) che optano per la Soft. Leclerc e Perez regalano spettacolo a suon di giri veloci. Battaglia, tra i due, vinta da Perez girando in 1’48’’165.

Isola: "Le Intermedie hanno dimostrato di essere affidabili"

Le Intermedie hanno dimostrato di essere degli pneumatici affidabili", ha esordito il direttore motorsport Pirelli alle colonne dell'azienda. "Anche se sottoposti a livelli di usura elevata, hanno garantito un’ottima prestazione per molti giri. Come accaduto già in qualifica, a causa dell’umidità presente nell'asfalto, la pista ha impiegato molto tempo ad asciugarsi".

"La maggioranza dei team è passata alle Medium per affrontare il tratto conclusivo del GP. Lo pneumatico che ha garantito un migliore bilanciamento tra prestazione, warm up e durata. I piloti hanno dovuto fare particolare attenzione per evitare che il bagnato ancora presente in pista raffreddasse la mescola battistrada e impedisse dunque la corretta messa in temperatura dello stesso. Tornare a Singapore di fronte ad un pubblico di oltre 300mila persone è stato veramente uno spettacolo", ha concluso Mario Isola.

Riepilogo strategie

I piloti giunti a traguardo hanno dato vita ad un GP da 20 pit stop. Nonostante i tanti interventi di Virtual e Safety Car, le persistenti condizioni di pista umida non hanno permesso ai conducenti di tentare un passaggio alle slick prima del 33° giro. L’unico a tentare un cambio anticipato (al 21°) è Russell, ma non si rivelerà una buona idea.

Partendo dalla pit lane, causa sostituzione power unit, e data la difficoltà nel compiere sorpassi, il pilota della Mercedes si offre come cavia, ma si nota subito come la problematica maggiore del montare le slick (su una pista ancora molto umida) sia quella di riuscire a mandare le mescole in temperatura. Appena uscito dai box, i tempi erano davvero molto lenti, fino a 6 secondi il gap dal ritmo mostrato dal compagno Hamilton. A Russell non resta che fare esperimenti (dovuti anche a dei contatti). Chiude la gara in P14 attraverso la strategia Intermedie-Medie-Medie-Soft-Soft ottenendo anche il giro più veloce della gara (1’46’’458), un crono che però non assegnerà alcun punto (risultato fuori dalla top ten).

Escludendo Magnussen (Haas), costretto dai commissari a rientrare ai box al 7° giro per sistemare l’ala anteriore e dunque andato poi per una tattica Intermedie-Intermedie-Medie, e il duo Schumacher (Haas) - Verstappen (Red Bull), andati sulle due soste Intermedie-Medie-Soft (entrambi hanno dovuto sostituire le mescole a banda gialla causa forza maggiore: contatto con Russell per Mick, bloccaggio e forte spiattellata per Max) le altre sono tutte strategie a una sosta. Bottas (Alfa Romeo) e Ricciardo (McLaren) decidono di andare su Intermedie-Soft. Il resto dei piloti opterà per la scelta Intermedie-Medie.

Ferrari, non si può abusare di certe frasi

Ammetto di averci creduto. Lo avevo scritto nel corso dell’analisi delle strategie del GP d’Italia (leggi qui) e lo confermo anche oggi. Quando dal muretto al pilota arrivano quelle bellissime parole: ‘Fai il contrario di ciò che fa il pilota davanti a te’, significa solo una cosa, che qualunque decisione tu prenda a livello strategico vincerai la gara. Il problema è che vanno usate con parsimonia e dette soprattutto quando ci si crede veramente.

Quando le ho sentite pronunciare dalla Ferrari durante la gara, ammetto in un primo momento di aver pensato che Leclerc ce l’avrebbe fatta a superare Perez, ma poi mi sono rammentato di Russell, dei tempi che stava facendo con le Medie e mi sono ricreduto. L’ho detto anche durante la diretta dell’evento (leggi qui), per ottenere un maggior vantaggio si sarebbe dovuto puntare sull’overcut, non sull’undercut. E invece…

Ok poca cosa direte voi. Non appena Leclerc e Perez si sono fermati, 34° e 35° giro rispettivamente, subentra in pista una Safety Car (che tra l’altro permette a Norris e Ricciardo di effettuare il pit stop in condizioni più vantaggiose e di avanzare di qualche posizione in classifica) che metterà tutti sullo stesso piano e riporterà Charles alle spalle di Checo. Il messicano si trovava per la prima volta in leggero vantaggio in termini di gap dopo la sosta.

La Ferrari aveva un solo modo per vincere

Due gli errori della Ferrari nella circostanza. Il primo riguarda la scelta di voler superare Perez mediante undercut, la seconda quella di aver svolto un altro pit stop piuttosto lento (tempo della sosta al di sopra dei 5’’, Leclerc non si è posizionato correttamente all’interno della piazzola andando un po’ lungo). Insomma, nonostante si sia riusciti a portare a casa la seconda e terza posizione registriamo delle decisioni non ancora ottimali per il muretto. L’80% del risultato è stato deciso alla partenza. L’aver incontrato una pozza a pochi metri dalla piazzola ha fatto slittare le ruote di Leclerc facendogli perdere tempo prezioso e permettendo a Perez di sopravanzarlo (questa la spiegazione di Binotto), mentre l’ottimo avvio di Sainz permette allo spagnolo di superare subito Hamilton e di portarsi in P3 (weekend storto invece per Lewis e Max, entrambi autori di errori che comporteranno la perdita di alcune posizioni costringendoli ad un recupero. Verstappen chiuderà in P7, Hamilton in P9).

A livello di strategie ancora non ci siamo e il fatto che Binotto (leggi qui) abbia minimizzato sulla cosa mi lascia davvero perplesso. Anche con un pit stop pulito sarebbe stato impossibile per Leclerc impensierire Perez mediante undercut. Era palese che non ce l’avrebbe fatta e aver detto a Charles di fare il contrario di Checo ha contribuito soltanto a rendere la sconfitta ancora più amara. La verità è che l’unica possibilità che aveva Charles di vincere ieri era quella di riuscire a stare nel range di 5’’ per trarre vantaggio dalla penalità inflitta al messicano a fine gara. Purtroppo però in questo caso, aver spinto così tanto alle sue spalle nei giri successivi alla sosta ha portato Leclerc a rovinare le gomme anteriori facendogli perdere tanto ritmo nel finale.

 

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Foto: TwitterFerrari, Twitter, Pirelli