Dallo scorso gran premio di Gran Bretagna, a Luglio, in cui ha conquistato la prima vittoria della sua carriera (e della stagione), non passa weekend in cui Carlos Sainz non ripeta quello che, giustamente, è il target prefissato in ogni fine settimana di gara: vincere.
Anche in Giappone, dopo il solido, seppur privo di acuti, GP di Singapore il pilota numero 55 della Ferrari si è presentato in pista al Giovedì, nella giornata dedicata ai media, non cambiando quelli che sono i suoi obiettivi.
Giunto al ring delle interviste, rispondendo alle domande poste dai giornalisti, il madrileno ha tracciato quelli che sono gli obiettivi della scuderia per questo diciottesimo round della stagione 2022 e, più in generale, per questo finale di stagione: vincere una gara.
Una vittoria che la Rossa insegue da tempo, dallo scorso GP d'Austria, a Luglio per la precisione, che sarebbe assai utile per molteplici scopi.
In primis sarebbe importante per ribadire la bontà del progetto F1-75, ma anche per morale al team dopo una serie di gare costellate da errori e prestazioni sottotono, e infine per gettare le basi su cui costruire il 2023, nella consapevolezza di partire da una base competitiva e vincente.
"Dobbiamo vincere una gara prima del campionato.. È da tanto che non vinciamo e un successo sarebbe il miglior modo per proiettarci al 2023".
Carlos ha sottolineato poi quanto, per vincere un GP, occorra essere perfetti sotto ogni punto di vista: dalla scelta del set-up della monoposto fino alle strategie di gara, passando per l'affidabilità e tutta una serie di altri dettagli. Quello di un weekend, di fatto, privo di errori è il vero "goal" per Maranello entro fine stagione, poiché in un weekend perfetto e con una vettura performante, la vittoria potrebbe quasi giungere con relativa facilità.
"Vogliamo anche riuscire a mettere insieme un weekend perfetto, senza sbavature, e se arriverà la vittoria significherà che ci siamo riusciti”.
Tracciati gli obiettivi per questo weekend, i media hanno chiesto, come sempre accade, un commento, un pensiero su quello che è il teatro in cui la gara va in scena. A questa domanda, il figlio d'arte spagnolo si è detto entusiasta di correre in terra nipponica, soprattutto a causa della magica atmosfera che si respira nei giorni di gara e del grande entusiasmo che, anno dopo anno, il pubblico giapponese ha nei confronti della F1. Addirittura Carlos si è detto rammaricato della grande distanza che separa il vecchio continente dalla terra del sol levante e che, oggettivamente, non consente ai piloti (e non solo) di frequentare maggiormente questo posto.
"È un peccato che il Giappone sia molto lontano dall'Europa, è sempre bello tornare qui perché l’atmosfera è magica, i tifosi sono unici al mondo qui a Suzuka”.
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