Il GP del Giappone è iniziato in condizioni di visibilità davvero proibitive. Carlos Sainz ha commesso un errore in Curva-12 che ha portato la direzione gara a richiedere l’esposizione della bandiera rossa. Peccato però che un veicolo adibito alla rimozione della Ferrari sia entrato in pista prima che tutte le auto fosse rientrato in pit lane, riportando a galla tutti i fantasmi del 2014.
Un episodio che ha scosso tutti nel paddock, ad iniziare dal team principal della Red Bull, Christian Horner, che prima che la FIA annunciasse l’avvio di un’analisi approfondita (leggi qui) sul fatto in questione, diceva: “Questa è una cosa che non dovrebbe mai accadere. La Federazione deve assolutamente condurre un’indagine completa sul perché un veicolo di soccorso era presente sul circuito. In quelle terribili condizioni di zero visibilità è qualcosa di estremamente pericoloso. La virtual safety car è stata introdotta per una ragione ed è quel drammatico incidente avvenuto tanti anni fa”, riporta ‘GpFans.com’.
“Senza essere a conoscenza dei fatti è molto difficile per noi commentare le ragioni per cui quel veicolo si trovava in pista”, ha proseguito il manager britannico. “Come mai si trovava lì? Qual è stato il processo decisionale che gli ha permesso di essere lì? Era stato deciso assieme alla FIA che mai e poi mai avremmo assistito a situazioni simili. Questo episodio è totalmente inaccettabile”.
Dopo la gara, i piloti e gli addetti ai lavori hanno portato alla luce anche un altro aspetto importante della giornata di domenica: la pioggia non era così insistente da impedire loro di gareggiare. Il problema principale risiede nella tanta acqua alzata dalle vetture che limita moltissimo la visibilità ai conducenti (qui il punto di Leclerc e Verstappen in merito).
Christian Horner, team principal Red Bull, si è già fatto un’idea su come poter migliorare la situazione: “Anche Max, che era il leader della gara, aveva problemi di visibilità, figurarsi gli altri. Dovremmo intervenire per prima cosa sulla tipologia di asfalti utilizzati perché è l’acqua stagnante a causare i principali problemi. Le Full Wet non sono affatto veloci, le squadre spingono per utilizzare le Intermedie e si creano più episodi di aquaplaning. Il gap tra le Wet e le Intermedie è sostanzialmente troppo grande”, ha concluso.
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Foto: Red Bull Racing