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14/10/2022 19:15:00

Sainz: «Ad inizio anno qualsiasi cosa facessi non andava bene». E sul rapporto con Leclerc...


News di Alessio Ciancola

È stata, sino a questo momento, una stagione caratterizzata da emozioni contrastanti e non priva di difficoltà, quella vissuta da Carlos Sainz, la sua seconda da pilota Ferrari.
Una stagione nata con la consapevolezza di poter ambire ad obiettivi importanti, grazie ad un una vettura, la F1-75, veloce e solida, proseguita invece con una serie di gare negative e sfortunate.

Una serie di gare, come Australia, Imola o Spagna (caratterizzate da incidenti le prime due, da prestazione scadente la terza), tali da far piovere su Carlos una carrellata di dure critiche, da far dubitare del suo valore e tali da etichettarlo come secondo pilota all'interno della scuderia di Maranello, di livello inferiore rispetto a Charles Leclerc, l'uomo su cui, secondo alcuni, era corretto riporre tutta la fiducia.

Proprio di questo difficile avvio di campionato, il pilota numero 55 della Scuderia ha parlato, nel corso di una recente intervista, al quotidiano spagnolo AS. Una stagione, come detto, iniziata con vari incidenti ed episodi sfortunati ma, soprattutto, con grandi difficoltà del madrileno ad adattarsi alle caratteristiche della F1-75 che, di fatto, lo hanno reso, almeno nelle prime gare, meno performante del compagno di squadra.

“Dopo le prime gare della stagione Charles era chiaramente un passo avanti a me sia in qualifica che in gara, ma da metà stagione sono migliorato molto".

Malgrado le difficoltà, il figlio d'arte non si è mai preso d'animo ma, al contrario, ha sempre lavorato sodo, da solo e con il team, riuscendo a colmare, in poche gare, le sue lacune e arrivando a metà stagione su livelli di performance assolutamente paragonabili a quelli di Charles Leclerc, tali da portarlo anche ad ottenere la prima vittoria della sua carriera nel GP di Gran Bretagna.
Un miglioramento importante che, però, non è stato apprezzato da tutti...

"Ho iniziato a lottare di più, ma in un certo senso è stato frustrante, perché quando sono entrato nella lotta sembrava che qualcuno non mi volesse. Mi hanno criticato prima perché non ero in lotta poi, quando ho iniziato a esserci, alcuni si sono chiesti cosa ci facessi davanti. È stato frustrante, soprattutto a livello mediatico".

Critiche dure, quelle ricevute da Sainz figlie, forse, delle circostanze della stagione attuale: in un mondiale giocato (fino all'estate) sul filo dei punti tra Leclerc e Verstappen, avere due piloti Ferrari allo stesso livello, in condizioni di togliersi punti a vicenda, poteva apparire a molti come un favore, un vantaggio alla Red Bull.

"Prima sono stato criticato perché ero dietro, poi quando ho avuto il passo dei migliori non andava bene neanche quello.
Fortunatamente però non presto molta attenzione a ciò che viene detto”.

In seguito, il ferrarista ha parlato della coppia che, da due stagioni, forma con Charles Leclerc e che, a detta di molti, è una delle più competitive e valide dell’intero mondiale. Una coppia formata da due driver di pari livello, capaci di lottare tra loro e spingersi a vicenda a fare meglio. Una situazione da molti ritenuta svantaggiosa, da molti invece, come Carlos Sainz stesso e Mattia Binotto, ritenuta un punto di forza.

“Binotto e la squadra pensano che avere due piloti allo stesso livello sia una virtù, un punto di forza. Chiaramente, alcuni dei tifosi della Ferrari non vuole che ci siano due piloti allo stesso livello. Personalmente sono convinto che la cosa migliore per la squadra sia che noi due siamo il più vicino possibile l’uno all’altro".

Analizzando poi le sue caratteristiche, il 28enne iberico ha sottolineato quanto la sua forza mentale lo aiuti, e lo abbia aiutato, nella sua carriera, specie nell'isolarsi dalle critiche che, spesso, arrivano sul suo conto.

"Sono in F1 da molti anni e so più o meno come funziona questo sport. Ho avuto anni molto buoni, inizi pessimi o viceversa. Alla fine l'importante è la testa, è esere calmi, avere fiducia in se stessi, e ciò è forse è uno dei miei punti di forza. Ovviamente, so che ho delle cose su cui migliorare come pilota, ma so anche che sono bravo, che sono in grado di essere veloce in qualsiasi gara”.

In conclusione, Carlos Sainz ha affermato che, anche se Ferrari avesse indicato ad inizio stagione una prima ed una seconda guida, a Max Verstappen non sarebbe ugualmente sfuggito il titolo mondiale.

"Anche nel caso ci fosse stata una chiara prima guida in Ferrari, sin dal inizio stagione, non credo sarebbe stato sufficiente per battere Verstappen".

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Foto media.ferrari.com

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