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03/11/2022 10:25:00

La tristezza di Shwartzman e la crisi della meritocrazia per i nuovi talenti


News di Daniele Muscarella

Shwartzman è uno dei più promettenti giovani talenti della Ferrari Driver Academy, ha conquistato il titolo FIA Formula 3 nel 2019, e si è classificato quarto nella sua stagione d'esordio in Formula 2, e si è piazzato al secondo posto dietro al compagno di squadra Oscar Piastri nel 2021.

La stagione 2020 di F2 ha visto molti piloti che poi hanno esordito in Formula 1, tra cui il vincitore di categoria Mick Schumacher, ma anche Yuki Tsunoda e Nikita Mazepin, tra i piloti del 2021 solo Zhou Guanyu ha debuttato quest'anno ed Oscar Piastri, che ha vinto nel 2021, esordirà con la McLaren nel 2023.

Shwartzman ha invece assunto il ruolo di collaudatore ufficiale della Ferrari, con il compito di svolgere un'intensa attività al simulatore. È il junior driver che la Ferrari ha scelto per partecipare alle FP1 ad Austin e prenderà parte alla sessione corrispondente ad Abu Dhabi.

"Onestamente è stato un anno difficile", racconta Shwartzman a MotorsportWeek.com. "Purtroppo non ho corso, il che per qualsiasi pilota è una cosa importante. Non so ancora cosa succederà in futuro, ma è molto difficile e impegnativo entrare in Formula 1".

Nelle parole di Shwartzman, che vive in Italia da quando era bambino, si legge tristezza e rassegnazione 

"Ho sempre spinto e lavorato molto duramente, con il sogno e l'obiettivo di arrivare in Formula 1. Succederà o non succederà? A questo punto non lo so. Posso ipotizzare di no. E questo è ovviamente molto triste per me, perché è stato un lavoro così grande e ho continuato a spingere e a crederci e alla fine non è successo per varie ragioni."

Shwartzman cerca anche una motivazione della situazione attuale nei risultati raggiunti nella categoria minore

"La cosa che avrei potuto fare un po' meglio è portare i risultati in quegli anni, e questo probabilmente mi avrebbe dato un aiuto maggiore per entrare in F1, ma non c'è ancora alcuna garanzia che ci sarò".

C'è anche un aspetto di disillusione nei confronti della struttura del mercato dei piloti, e di una meritocrazia che non sempre viene rispettata

"Voglio dire, la F1 è un po' strana al giorno d'oggi, almeno per me. Non riesco a capire bene lo schieramento e le decisioni dei team in materia di piloti. Non voglio fare nomi, ma purtroppo per me non sempre le cose vanno secondo il merito. Oscar ha dovuto aspettare un anno e per lui è stato un po' complicato. Mi sono messo in gioco anch'io, ho lavorato sodo e so che se avessi una possibilità, dimostrerei di essere capace. A questo punto la situazione è quella che è, non posso farci nulla anche se mi piacerebbe e rendere le cose più giuste".

Dichiarazioni in realtà molto esplicite e dettate da uno stato d'animo che Shwartzman ha voluto spiegare:

"Beh, non posso andare da una squadra e dire 'prendetemi perché me lo merito davvero e porterei i risultati', non posso farlo perché... posso dirlo, dimostrarlo e dimostrarlo con i risultati, ma il processo decisionale non dipende da me. Quindi, guardando come stanno le cose ora, forse non è la priorità principale per loro".

Nyck De Vries, campione 2019 di F2, ha ottenuto solo tre anni dopo un posto in AlphaTauri per il 2023, anche grazie alla sua performance con la Williams a Monza. Una lunga attesa che per Shwartzman non sarebbe la giusta strategia, preferendo invece tornare al volante, da qualche parte, già nel 2023.

"Onestamente per Nyck è successo dopo tre anni, e onestamente rispetto Nyck e penso che abbia talento e sia bravo, ma le stelle si sono allineate perfettamente per lui e ha fatto un buon lavoro nel cogliere l'opportunità: ha avuto un'occasione e l'ha colta. Se lo farò io? Chi lo sa. Aspettare e stare seduto qui a perdere tempo senza gareggiare sperando che accada un miracolo... non lo vedrei proprio logico per me, e comunque dopo aver fatto questo lavoro vorrei davvero gareggiare l'anno prossimo, perché mi mancano le gare. Se non si corre, si perde lo spirito di un pilota: lottare, vincere e spingersi oltre. Immaginate se non gareggiassi; aspetterei, aspetterei, aspetterei e se avessi l'opportunità non sarei pronto per farlo, dato che non ho corso. Quindi per me la priorità del prossimo anno è andare a correre. Dove? Non lo so, stiamo valutando le opzioni e ciò che abbiamo sul tavolo per la migliore offerta possibile e vedremo".

Shwartzman spera comunque che questi contrattempi gli servano da base per il 2023 e oltre.

"Ci sono degli aspetti positivi da prendere in considerazione: sono maturato di più, ho imparato di più, so come gestirmi meglio con gli ingegneri, come lavorare meglio con loro, quindi in ogni caso per la mia carriera - non importa dove sarò - è stata una fase importante della mia vita. Abbiamo fatto alcuni test con la vecchia macchina, ho fatto la prima FP1 ad Austin, la prima volta con la macchina, quindi è stato molto interessante e molto bello. Ne faremo un altro ad Abu Dhabi, e questo è quanto, purtroppo non si guida molto, ma è quello che è".

Foto twitter.com

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