Günther Steiner torna a far parlare di sé anche a mondiale concluso, con la pausa invernale che in casa Haas si profila piuttosto movimentata. Il manager altoatesino ha raccontato, in una recente intervista, i retroscena che hanno portato a scegliere Nico Hulkenberg per affiancare Kevin Magnussen nel mondiale 2023.
Una coppia apparentemente non semplice da gestire, che potrebbe generare qualche grattacapo di troppo all'interno del team. Una decisione difficile ma ponderata a lungo, visto che Steiner sarebbe stato pronto a scegliere Antonio Giovinazzi al posto del tedesco.
"Giovinazzi era in cima alla lista dei papabili, ma poi abbiamo visto tutti cos'è successo, e mi sembra evidente che la scelta di Hulkenberg sia stata la migliore per la squadra. Ovviamente ognuno si forma una propria impressione sui piloti, e Nico si è rivelato essere l'opzione migliore per perseguire i nostri obiettivi".
Evidentemente i fatti di Austin hanno giocato un ruolo preponderante nella scelta del pilota che dovrà sostituire Mick Schumacher per la prossima stagione. L'impatto di Giovinazzi con le barriere dopo soli tre giri di prove libere ha mandato su tutte le furie l'altoatesino, che per l'occasione si era lasciato andare a una delle sue sfuriate, anche se tutto sommato composta.
Steiner si è trovato così a dover scegliere Nico Hulkenberg, stando a quanto si evince dalle sue recenti dichiarazioni, puntando su un pilota che probabilmente ritiene più affidabile del nostro Antonio.
E con Giovinazzi la Formula 1 perde, di nuovo, la possibilità di vedere un pilota italiano schierato in griglia. Proprio nel momento in cui l'automobilismo tricolore segna uno dei punti più bassi nella storia recente del Circus.
A rappresentare il Bel Paese nella massima serie restano una Ferrari dallo scarso o nullo peso politico, tutt'ora orfana di un Team Principal, ma soprattutto senza una dirigenza in grado di infondere serenità e continuità all'interno del Team. Finché continuerà il walzer delle poltrone che contano non si andrà da nessuna parte. La situazione ricorda tanto quella di inizio anni '90 con Alesi e Berger a pagare lo scotto di una squadra in cui regnava l'anarchia.
Con Binotto inoltre va via un TP discusso e discutibile, ma anche un eccellente motorista: lo spettro di un caso Aldo Costa-2 è più che concreto, con l'ingegnere italiano che farebbe gola a molti avversari, Audi compresa.
L'altro team tricolore, l'Alpha Tauri, continua a vivere all'ombra di Red Bull a metà classifica, anche se diverse voci vorrebbero la squadra di Faenza reclamare maggior autonomia dalla compagnie austriaca.
Rimane, ironia della sorte, la Haas, un team americano quasi solo sulla carta: è diretto da un italiano, impiega motori Ferrari e il telaio viene fornito da Dallara.