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12/03/2023 12:45:00

«Aero summary», la mappa aerodinamica delle F1 2023. Poca deportanza per Ferrari


Articolo di Daniele Muscarella
Il nuovo lavoro di @F1DataAnalysis consente di comprendere velocemente i punti di forza e le debolezze di ciascuna scuderia. Un raffronto immediato che nel corso della stagione mostrerà le capacità di adattamento e la bontà degli sviluppi dei vari team.

Sulle pagine di formula1.it abbiamo spesso utilizzato i grafici di @F1DataAnalysis per arricchire e referenziare ogni commento tecnico, basandolo quindi su dati telemetrici e la loro corretta interpretazione, aspetto essenziale per differenziare una semplice "sensazione" da una approfondita analisi.

"Aero summary" è il nuovo lavoro di @F1DataAnalysis e consente di comprendere velocemente i punti di forza e le debolezze di ciascuna scuderia. Un raffronto immediato che nel corso della stagione mostrerà le capacità di adattamento e la bontà degli sviluppi dei vari team.

Il grafico "dovrebbe far luce sulle proprietà aerodinamiche di ogni vettura in una determinata sessione!", spiega l'ingegnere meccanico Mirco Bartolozzi sul suo profilo Twitter (potete seguirlo anche su Facebook o Instagram)

"Si tratta di un grafico a dispersione dei dieci team, considerando il miglior giro per ciascuno di essi. Estraggo la velocità media e quella massima da quel giro e traccio la squadra come un punto sul grafico. Andando da sinistra a destra, si nota un aumento della velocità media sul giro, che significa un tempo sul giro più basso: le squadre a sinistra sono "lente", quelle a destra "veloci". Andando dal basso verso l'alto, si osserva un aumento della velocità massima: le auto in basso hanno un'elevata resistenza aerodinamica, mentre quelle in alto hanno una bassa resistenza. L'asse orizzontale indica quanto è veloce un'auto e l'asse verticale perché è veloce (o lenta!)."

Sulla base di questa premessa, e combinando i due assi, si ottengono quattro zone differenti sulla mappa, in cui si possono posizionare le varie monoposto:

Come si sono comportate le auto in Bahrain?

Il primo GP della stagione ha restituito alcuni verdetti che però potrebbero non essere "defintiivi".

Giudicare l'intero progetto di una monoposto dopo soltanto una gara, tra l'altro probabilmente la più critica dal punto di vista del degrado gomme, è più un fatto di pancia che di testa. Sono tantissimi i parametri che entrano in gioco e da questo punto di vista sono abbastanza indicativi i commenti dei due piloti Ferrari ed in particolare quello di Sainz "La macchina è molto veloce ma non possiamo spingere per non rovinare le gomme".

Da questa analisi, che prende in considerazione il miglior giro in qualifica, a parità di condizioni di usura e carico, si possono estrapolare informazioni riguardanti il potenziale inespresso delle monoposto, anche di quelle magari penalizzate nel risultato della gara da un errore di setup o di strategia o da un problema di affidabilità.

Per assoluta precisione è necessario aggiungere che l'analisi comparativa tra scuderie con power unit differenti andrebbe "normalizzata" rispetto alla potenza del motore, ma i risultati non sarebbero molto diversi in quanto sappiamo che in modalità da qualifica la potenza erogata è molto simile, e viene poi gestita in gara per motivi di affidabilità.

Queste le considerazioni dopo il GP del Bahrain:

 

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