E' un periodo d'oro quello che sta attraversando il Campione del Mondo olandese. Un connubio perfetto tra pilota e monoposto che inevitabilmente favorisce gli accostamenti con le leggende del passato.
Tutti gli addetti ai lavori non hanno lesinato complimenti per il Max Verstappen attuale, lucido e determinato, in tanti lo hanno anche paragonato a Michael Schumacher, ad Ayrton Senna o allo stesso Lewis Hamilton, campionissimi che alcuni hanno affrontato o conosciuto direttamente. Tra questi c'è sicuramente l'ex pilota Ferrari René Arnoux, che ha corso in F1 dal 1978 al 1989.
René Arnoux ha iniziato il suo intervento parlando della prestazione sfoggiata da Verstappen durante l'ultimo GP disputato: "A Miami più che mai abbiamo visto quel che valgono, insieme, Verstappen e la Red Bull. Max è un grande pilota e lo ha dimostrato in tanti modi. È partito nono, ha fatto molti sorpassi, con il DRS che certamente lo ha aiutato, ma soprattutto è stato intelligente alla partenza perché quello è l'unico punto in cui rischiava, a maggior ragione visto che aveva le gomme dure. Certo la sua stessa macchina ce l'ha pure Perez, solo che Verstappen è Verstappen e Perez è Perez. Max non ha sbagliato nulla, e ci ha mostrato che il pilota conta ancora, seppure in percentuale minore rispetto al passato".
Il francese ha poi ammesso che per lui è molto difficile paragonare l'olandese ai grandi piloti del passato: "È complicato paragonarlo ai grandissimi del passato risulta difficile. A Micheal Schumacher una grossa fetta dei suoi mondiali glieli ha fatti vincere Jean Todt, e anche Hamilton ha fatto quel che ha fatto perché aveva una macchina superiore, quest'anno ne abbiamo tutta la riprova. Di certo Verstappen e Senna sono molto diversi, parlo della persona prima del pilota. L'Ayrton che ho conosciuto era molto riservato, gentile e che stava nel suo angolo. Max invece è più duro: la reazione che ha avuto a Baku con Russell è inaccettabile. Non è che perché sei campione del mondo gli altri devono mettere la freccia e farti passare".
L'ex pilota di Formula 1 ha poi così concluso il suo intervento: "Lui però è bravissimo perché non sbaglia nulla, e perché ha una macchina tale, veloce, stabile, con la trazione giusta e un DRS micidiale per cui non rischia nulla e in condizioni ottimali non vedo nessuno che gli si possa avvicinare".
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