L’uniformità di giudizio è un fattore spesso invocato in diverse discipline sportive. In Formula 1 le valutazioni delle infrazioni commesse dai piloti nelle sessioni del weekend producono spesso decisioni difformi nell’arco della stagione generando sospetti in merito a una disparità di trattamento da parte dei competitor.
Inutile negarlo se Logan Sargeant si fosse reso protagonista delle infrazioni commesse da Max Verstappen oggi sarebbe partito dagli States. Il due volte campione del mondo si è reso protagonista di almeno due azioni non degne del miglior driver in circolazione. La goffa attesa all’uscita dalla pitlane con semaforo verde, è durata ben oltre il tempo necessario per avere lo spazio sufficiente da chi lo precedeva in pista. Ai meno giovani è tornato in mente l’incredibile pasticcio in casa McLaren nel gran premio di Ungheria del 2007, quando Alonso sostò deliberatamente sulla piazzola del team di Woking in modo da impedire a Lewis Hamilton di effettuare l’ulitmo run nelle fasi finale delle qualifiche.
Il muretto Red Bull chiede a Verstappen se è tutto ok in relazione alla lunga attesa all’uscita della pitlane – Credit: Formula 1 Youtube Channel
Per la prima volta da diverso tempo, il fuoriclasse di Hasselt è sembrato frastornato dalla mediocrità del mezzo non riuscendo a governare vecchi impulsi, che alla luce dell’andamento del campionato, risultano davvero gratuiti. La fase certamente più pericolosa è stata quando nel breve segmento che collega curva 17 alla 18, Max era il pilota più a destra della fila indiana delle monoposto che si accingevano a lanciarsi per l’ultimo tentativo in Q1. In quel momento sopraggiungeva Sargeant che ha davvero sfiorato la RB19 numero 1.
Verstappen si sposta poche frazioni di secondo prima del passaggio di Sargeant. – Credit: Formula 1 YoutubeChannel
Dulcis in fundo l’incomprensione con Tsunoda che è stato costretto ad abortire il proprio giro a causa di un evidente impeding di Max. A fronte di tutte queste azioni sospette la direzione gara non ha ritenuto opportuno andare oltre la benevola reprimenda nei confronti di Verstappen. Nelle dichiarazioni a caldo lo stesso pilota olandese, pur cercando di abbozzare un minimo di argomentazione rispetto al suo comportamento in pista, ha dichiarato che un’eventuale penalizzazione non avrebbe cambiato la sostanza del suo weekend. Per intenderci, se sarò penalizzato non sarebbe un dramma in relazione alle scarse prestazioni esibite dalla RB19 nel weekend sinora.
Le motivazioni delle reprimende sono alquanto discutibili. Nel caso dell’eccessiva attesa in pitlane Red Bull ha evidenziato che il gap maturato da Max sulle monoposto che lo precedevano è stato colmato in curva 5 a causa del rallentamento delle suddette vetture. In merito all’impeding su Tsunoda Red Bull ha ammesso che non ha comunicato al pilota l’arrivo del pilota giapponese fino a quando Yuki ha affiancato Max. Interessante notare che Yuki non sia stato proprio convocato! La direzione gara ha esaminato un determinato numero di impeding avvenuti nel corso della stagione ritenendo congrua una seconda reprimenda a Max e 5000€ di multa al team Red Bull. Per quanto riguarda l’impeding su Sargeant, Verstappen ha dichiarato alla direzione gara di essere circondato da altre monoposto, alcuni dei quali hanno deciso di sorpassarlo a sinistra e destra. Ha ritenuto opportuno continuare dritto ritenendo l’opzione più sicura lasciando la larghezza di un’auto a destra. Sargeant ha dichiarato che Max non abbia commesso alcuna infrazione. Risultato terza reprimenda per il due volte campione del mondo olandese.
Se la reprimenda fosse assimilabile al cartellino giallo, Max sarebbe dovuto partire dal fondo della griglia e la suprema decisione della direzione gara è una barzelletta. Sia ben chiaro, le decisioni assunte dalla direzione gara non cambiano di una virgola la legittimità dei successi della Red Bull e di Max Verstappen per il quale la gara di domani potrebbe essere un supplizio indipendentemente dalla posizione di partenza. Il problema è la differenza di giudizio. Nell'ultimo gran premio di Monaco nel corso delle qualifiche Charles Leclerc è stato penalizzato con tre posizioni sulla griglia per impeding su Lando Norris. All’epoca dei fatti la direzione gara esaminò i team radio rilevando che Ferrari non avesse comunicato correttamente la track position di Norris analogamente a quanto Red Bull ha fatto ieri con Max quando si è ritrovato alle spalle Tsunoda.
Leclerc impreca per la potenziale infrazione nel gran premio di Monaco 2023
Oggi i pasticci di Max e Red Bull sono finiti in secondo piano causa qualifica disastrosa dei “Tori”, ma se tali decisioni avessero dovuto stabilire a chi assegnare la pole i competitor del team campione del mondo avrebbero accettato silenziosamente questa disparità di giudizio?
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