Lo spettacolo e il pericolo sono spesso figli della improvvisazione. L’edizione 2023 del gran premio del Qatar sarà a lungo ricordata per le scelte prese in corsa dalla FIA per garantire lo svolgimento dell’evento in sicurezza. Poco dopo le 14 (ora italiana, nda) la Federazione Internazionale ha comunicato ai team che in gara su ciascun set di pneumatici a disposizione non potevano essere percorsi più di 18 giri. Le microlesioni rilevate da Pirelli sui pneumatici al termine della giornata di venerdì e dopo la sprint race del sabato hanno obbligato ad adottare una misura drastica condivisa dai team. Malgrado tale prescrizione, lo spettacolo non è stato alterato dal punto di vista dei valori in pista. Verstappen, fresco vincitore del terzo titolo mondiale, non ha avuto cali di concentrazione e ha dominato la gara senza alcuna sbavatura. Alle sue spalle la crescita della McLaren è da applausi.
Piastri precede Norris nelle fasi finali del GP del Qatar
Oscar Piastri e Lando Norris hanno completato il podio, riuscendo a contenere il distacco da Super Max sotto i 5 secondi. Il team di Woking, diretto da Andrea Stella, è la sorpresa più bella di questo finale di stagione. Un team capace di risollevarsi da una preoccupante mediocrità che ha contraddistinto l’inizio della stagione, sino a insidiare Mercedes e Ferrari nella lotta per il secondo posto nella classifica costruttori. Ma ciò che più conta è che la McL60 funziona in quasi tutti i tracciati. I gran premi di Spa e Monza sembrano essere un lontano ricordo. La monoposto color papaya ha espresso anche un’ottima velocità di punta che le ha consentito di vincere la sprintrace in rimonta e di poter competere con le vetture dotate di maggiore efficienza aerodinamica. Infine una menzione speciale va ai piloti.
Nella scintillante notte araba, che per lusso ricorda quella degli Oscar, sicuramente un premio va proprio ad Oscar, Piastri, che assieme al compagno Lando Norris ha sorpreso in positivo turbando non poco il ferrarista Leclerc. Continuando la metafora di origine cinematografica, il weekend in Qatar ha anche assegnato gli Oscar al contrario di questa stagione, i famosi Razzie Award, che senza alcun dubbio consegnano agli organizzatori del GP, troppo attenti allo scintillio della cornice piuttosto che ad assicurarsi le condizioni minime per un GP dignitoso.
Piastri e Norris sono davvero una coppia esplosiva. Il giovane australiano colpisce per freddezza, dote che gli consente di lottare contro piloti più esperti senza alcun timore reverenziale.
Oscar Piastri e Lando Norris al termine del GP del Qatar
Probabilmente ad oggi, Lando è più veloce sul passo gara, ma Oscar è un rookie che ha la capacità di far apparire normali prestazioni superbe. Dall’esterno si ha la sensazione di trovarsi difronte a un futuro campione del mondo, che inizia a essere una spina nel fianco del team mate, particolarmente falloso al venerdì e al sabato. Raramente un pilota al debutto a conquistato podi senza disporre della migliore monoposto dello schieramento. Alla curva esponenziale della McLaren, in termini prestazionali, fa da contraltare la scarsa duttilità della Ferrari i cui risultati sono strettamente legate alla tipologia di circuito. Al termine della gara uno stremato Leclerc era scioccato dal gap rimediato dalla scuderia fondata da Bruce McLaren.
Charles Leclerc al termine del GP del Qatar – Credit: Ferrari Media Center
McLaren sta entrando di forza nella categoria della Red Bull così come Mercedes che ha vanificato le chance di un gran weekend nel contatto fratricida tra Hamilton e Russell, in cui il pilota anglocaraibico ha avuto la peggio insabbiandosi in curva 1. Nonostante non sia dato sapere se Verstappen e Red Bull stiamo giocando al gatto con il topo anche in questo finale di stagione, McLaren e Mercedes iniziano ad essere di un’altra categoria per Ferrari e ciò desta preoccupazione in chiave 2024. Mercedes tuttavia insegna che essere forti al termine di una stagione non fornisce alcuna garanzia di successo per l’anno seguente come dimostrato dalla W13”B” che a fine 2022 sembrava aver raggiunto Red Bull sul piano della performance. Ciononostante Mercedes la scorsa stagione affinò la propria monoposto non rinunciando alla filosofia zero-sidepods, quest’anno sia le frecce d’argento che McLaren hanno intrapreso una nuova direzione progettuale che potrebbe davvero rappresentare una solida base di partenza in chiave 2024. Il progetto 676 sarà molto diverso dalla 675 e per quanto possa essere più competitivo necessiterà di un periodo di comprensione per estrarne il massimo potenziale. Fase già smarcata da Mercedes e McLaren se le rispettive monoposto saranno la logica evoluzione dei progetti tecnici della stagione in corso.
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