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23/12/2023 10:00:00

Vettel ricorda Schumacher: «Un eroe della mia generazione»


News di Fabrizio Parascandolo

Sebastian Vettel ha voluto ricordare il suo idolo, Michael Schumacher, a quasi 10 anni dal tragico incidente di Méribel, definendolo come "un eroe della sua generazione".

L'ex pilota della Red Bull è stato considerato da alcuni come "il nuovo Schumacher", essendo diventato il secondo tedesco a vincere il suo primo titolo nel 2010 e conquistandone quattro in totale.

Il classe '87 ha sempre sognato di seguire le orme del sette volte campione del mondo, ponendosi l'obiettivo di vincere il Mondiale con la Ferrari, che purtroppo non ha mai raggiunto.

Le parole di Vettel

Vettel ritiene che oggi l'eredità di Schumacher sia diminuita rispetto alla sua generazione, secondo un processo naturale dello sport: "Nello sport le cose vanno avanti, anche molto velocemente".

"È una cosa positiva perché il tempo corre in avanti e non all'indietro, non dovrebbe fermarsi. Una persona come Michael sarà sempre un nome conosciuto, perché i suoi successi e le sue statistiche saranno per sempre visibili in bianco e nero, ma anche le peculiarità dei personaggi rimangono", ha detto.

Michael Schumacher si complimenta con Sebastian Vettel per la conquista del suo terzo titolo mondiale, GP del Brasile 2012

Seb, inoltre, ha voluto sottolineare il legame che Schumacher aveva con la Ferrari: "Michael ha avuto un legame speciale con la Ferrari, ha realizzato il miracolo di vincere dei Mondiali dopo tanto tempo, ha messo insieme una squadra e l'ha tenuta unita a lungo".

Poi ha paragonato il suo idolo a delle icone di altri sport, iniziando con il basket: "Anche se è difficile da immaginare, un Michael Schumacher o un [icona dell'NBA] Michael Jordan vengono percepiti in modo diverso nel tempo".

"Non scompariranno mai dai libri di storia o tra i [fan sfegatati, ndr], ma per molti bambini di oggi un Michael Schumacher è meno conosciuto di quanto lo fosse per me all'epoca. Era un eroe della mia generazione", ha aggiunto.

Infine, Vettel ha trovato un'analogia anche con il calcio: "In futuro, forse Lionel Messi sarà meno conosciuto di un Erling Haaland. Ma questo è un bene, perché ogni epoca scrive le sue storie, ogni epoca ha i suoi eroi e le sue eroine".

 

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Foto copertina www.planetf1.com

Foto interna www.autoweek.com