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02/02/2024 06:45:00

Lewis Hamilton, altro che Cristiano Ronaldo...


Articolo di Paolo Marcacci
Sappiamo che non c’è unanimità nel popolo ferrarista circa la convenienza dell’operazione. Una ovvia e banale similitudine che sta già girando che Hamilton possa essere per la Ferrari ciò che Cristiano Ronaldo è stato per la Juventus.

Da un certo punto di vista, non saremo pronti nemmeno tra un anno; tanto dovremo attendere, un granello d’entusiasmo al giorno in caduta dalla rossa clessidra. Già questo spiega perché si tratta di un affare, per tutte le parti in causa, l’arrivo di Lewis Hamilton a Maranello.

Sappiamo, perché lo stiamo già leggendo sui mille social, tra milioni di commenti, che non c’è unanimità nel popolo ferrarista circa la convenienza dell’operazione. Per esempio, viene sollevata la pregiudiziale anagrafica, a maggior ragione per questa specie di anno sabbatico ancora da attendere. In questo caso la risposta è facile, innanzitutto per come e quanto si è alzata la soglia fisiologica della durata di un atleta, perché i piloti di Formula Uno tali sono da un bel po’ di tempo, per chi non se ne fosse ancora reso conto.

In più, assieme alle doti di guida di Hamilton, ancora cristalline con la monoposto giusta e sviluppata sulle sue indicazioni (cosa che in Mercedes nelle ultime due stagioni non è avvenuta, non del tutto perlomeno), Hamilton porta in dote tutto il patrimonio di conoscenze in fase di sviluppo di uno che è cresciuto all’ombra di Ron Dennis e sotto l’egida di Niki Lauda. Potrebbe bastare già così…anche per far crescere da quel punto di vista uno come Leclerc, mostruoso sul giro secco ma non ancora del tutto padrone del passo gara anche perché non così partecipe per quanto riguarda proprio il contributo allo sviluppo. Potrebbe bastare eppure noi continuiamo.

Una ovvia e banale similitudine che sta già girando, forse a causa del fatto che “la famiglia” è di mezzo in tutte e due i casi, è che Hamilton possa essere per la Ferrari ciò che Cristiano Ronaldo è stato per la Juventus, a livello di remissione di costi e di mancate conquiste sul piano sportivo. Su quest’ultimo aspetto non possiamo sapere come andrà, anche perché non dipende soltanto da Hamilton. Ma per quanto riguarda gli altri aspetti dell’operazione, Hamilton è uno che per quanto possa costare il volume di soldi lo moltiplica anche in entrata, anche se non sta a noi tenere questo tipo di conti, ci mancherebbe.

Diciamo che, tornando per un attimo all’avventato paragone con il fuoriclasse portoghese, Ronaldo fu preso cullando l’erronea certezza che con lui sarebbe stata automaticamente colmata la lacuna che avrebbe portato alla conquista della Champions League; Hamilton arriva in Ferrari per creare le condizioni per rendere di nuovo possibile la vittoria.

In un passaggio epocale sul fronte regolamentare, vista la “nuova” Formula Uno che verrà fuori nel 2026: anche sotto questo aspetto, uno che ha già maturato l’esperienza di attraversare più di un’epoca e di un passaggio regolamentare sarà il “consulente” ideale anche e soprattutto per le eccellenze ingegneristiche che, altro benefit, avranno l’ambizione di arrivare a Maranello per provare l’esperienza di lavorare con e per Lewis Hamilton. Altro che Cristiano Ronaldo.

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