Grazie ai grafici forniteci dalla telemetria, capiremo insieme perché Charles Leclerc non è riuscito a essere costante nel GP dell'Arabia Saudita.
Prima di tutto, però, vorremmo specificare che il monegasco ha corso più della metà della gara praticamente da solo; senza poter inseguire né doversi difendere.
Questo significa principalmente una cosa: appena Leclerc ha capito che la sua Ferrari SF-24 non era abbastanza veloce per attaccare la seconda posizione di Pérez, ha sicuramente gestito un po'.
Il giro veloce fatto alla fine, infatti è stato condizionato dal drs per il doppiato Ricciardo, altrimenti con tutta probabilità sarebbe andato a Verstappen.
Eppure, potremmo giustamente pensare che sporadicamente durante la gara Charles era effettivamente veloce quanto le Red Bull. Adesso bisogna capire perché soltanto in alcuni passaggi e non sempre; e siamo qui per spiegarvelo.
Sono due i motivi principali che hanno "impedito" a Charles Leclerc di essere costante in gara: la gestione delle gomme e dell'ibrido.
Nel grafico riportato qui in basso abbiamo preso in esempio i giri 31 e 32 del GP dell'Arabia Saudita, dunque nel mezzo del secondo stint.
Come possiamo notare dalle due linee, le maggiori differenze (evidenziate nei cerchi gialli in sovraimpressione) riguardano la sezione di curve veloci del primo settore e tutti gli allunghi.
Proprio da qui riusciamo a evincere che il monegasco ha preferito gestire le gomme adattandosi di giro in giro al comportamento della vettura nel primo settore.
Per quanto riguarda l'ibrido, invece, veniva sprigionata tanta potenza in alcuni giri e recuperata energia in altri, perdendo quindi tanto tempo per la ricarica.
Insomma, la Ferrari ci ha dato dei lampi di prestazione, ma realisticamente Leclerc non avrebbe potuto essere costante sui suoi tempi più veloci; perché questi sono stati realizzati con una configurazione (dell'ibrido e della gestione gomme) più "estrema", e dunque non adatta all'intera durata della corsa.
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